Arte e storia al servizio della memoria collettiva, per celebrare coraggio e umanità e per non dimenticare errori e orrori del passato.
Questo il significato dell’evento pubblico in programma per domani mattina alle 11 a Cremenaga, dove l’amministrazione comunale condividerà con i cittadini l’inaugurazione di una scultura realizzata dall’artista locale Eduardo Brocca Toletti e dedicata a Giuseppe Vaglio, falegname che aiutando il prossimo scoprì l’inferno di Mauthausen.
L’appuntamento è alle ore 11 alla scalinata della chiesa in via XI Febbraio. La scultura presenta una spirale rossa – simbolo del sangue che è stato versato e di quello che scorre in ogni uomo – che sale verso il cielo in mezzo alle iniziali “G” e “V”, omaggio a Giuseppe Vaglio ma anche richiamo a “giustizia” e “verità“, ideali inamovibili. Ad abbracciare metaforicamente i tre elementi c’è un cerchio, messaggio di pace per un mondo, quello di oggi, che ancora soffre per i conflitti tra i popoli.
Nel 1944 il cremenaghese Giuseppe Vaglio viene arrestato dalle SS con l’accusa di aver aiutato ebrei e disertori a passare in Svizzera attraverso il fiume Tresa. Fermato dai tedeschi, trascorre diversi mesi da prigioniero politico nelle carceri di Como, Varese e Milano, e viene infine deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria. Qui il cremenaghese riesce a salvarsi in quanto falegname, mestiere che gli consente di tenersi occupato fuori dal campo, costruendo baracche in una segheria. Nel maggio 1945 l’incubo finisce con la liberazione del campo, e due mesi dopo Giuseppe Vaglio fa ritorno a Cremenaga. Riceverà una medaglia d’onore come vittima della deportazione nazista.
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