La morte del 34enne nei boschi di Castelveccana, nei pressi della Froda, avvenuta venerdì scorso, ha creato grande scalpore in tutto il territorio nazionale: si tratta della morte di un un uomo di origine extracomunitaria e, in relazione a questo fatto, la Procura della Repubblica di Varese ha aperto un’indagine per il reato di omicidio a carico di un carabiniere della Compagnia di Luino, il quale, avrebbe sparato colpi di arma da fuoco nell’ambito di un pattugliamento finalizzato al contrasto della cessione di stupefacenti.
Per questa ragione l’ex sindaco di Luino ed attuale deputato di Fratelli d’Italia, alla Camera dei Deputati, Andrea Pellicini, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’Interno, per un episodio che «ha portato ancora una volta l’attenzione su una piaga che da tempo affligge il nord della provincia di Varese, il cosiddetto “Varesotto”, costituita dallo spaccio di droga nei boschi di questo territorio da parte di criminalità extracomunitaria clandestina».
«In questi ultimi anni, sono state tantissime le azioni messe in atto dalle Procure della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio, nonché dalle forze di polizia dei Comandi provinciali, al fine di contrastare questo fenomeno che ha assunto proporzioni allarmanti – scrive ancora Pellicini -. Si tratta infatti di boschi che si estendono per circa 50.000 ettari e che sono di fatto presidiati da un esercito di spacciatori extracomunitari organizzati, armati a difesa dei loro accampamenti, in cui nascondono la droga che vendono sul luogo a tantissimi assuntori di ogni età e categoria».
«Gli arresti e le condanne sono state molte – va avanti ancora l’ex sindaco di Luino -, ma gli spacciatori extracomunitari hanno ormai un’organizzazione che prevede continui reclutamenti di stranieri irregolari e una sorta di infinito turnover. I sindaci hanno sempre denunciato l’occupazione dei boschi del loro territorio, anche perché la gente è spaventata e spesso è stata anche minacciata. Dal canto suo il Prefetto della provincia di Varese, molto attivo su questo fronte, ha più volte convocato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, rimanendo sempre vicino ai sindaci e alla popolazione».
«Ciononostante questo comportamento criminale appare in crescita esponenziale, con la conseguenza che gli uomini delle forze di polizia rischiano ogni giorno la vita per proteggere la collettività e per far sì che lo Stato non abdichi di fronte a questa invasione criminale del territorio varesino. Vi è però l’urgente e non procrastinabile necessità che questo fenomeno, unico nel panorama nazionale per vastità e pericolosità, venga smantellato attraverso uno sforzo straordinario da parte dello Stato».
Il deputato luinese, premesso tutto questo, nell’interrogazione chiede «di conoscere quali ulteriori azioni il Governo abbia messo in atto o intenda mettere in atto, al fine di debellare il fenomeno dello spaccio di droga sopra descritto attraverso la liberazione dei boschi del Varesotto dall’occupazione metodica da parte di queste squadre organizzate di spacciatori extracomunitari irregolari».
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