Alto Varesotto | 6 Dicembre 2022

Segretari comunali: problemi, soluzioni e nuovi fondi

Riunione in Prefettura per un focus sul settore con rappresentanti della categoria e sindaci della provincia. La situazione resta complicata con tanti uffici in sofferenza. Aiuti in legge di Bilancio

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La situazione resta complicata a margine del recente tavolo voluto dalla Prefettura di Varese per incontrare i segretari comunali del territorio, insieme a sindaci, reggenti e collaboratori, e aprire un confronto sulle condizioni di lavoro di uno dei settori più in sofferenza all’interno della pubblica amministrazione.

Un incontro che non ha precedenti a livello locale, e che è servito in primo luogo a cristallizzare le criticità che oggi penalizzano fortemente il settore dei segretari comunali, che conta un numero troppo limitato di addetti, nonostante le funzioni ricoperte dai segretari siano fondamentali per la vita amministrativa dell’ente pubblico che rappresentano.

«Alcuni segretari di prima nomina stanno prendendo servizio in questi giorni, ma tanti piccoli Comuni non possono permettersi di coprire la loro retribuzione annua che ammonta a circa 100 mila euro», commenta Emanuele Schipani, sindaco di Marchirolo, uno dei “piccoli Comuni” citati, in grande difficoltà a causa dell’assenza di un segretario comunale di ruolo, sostituito provvisoriamente, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi (clicca qui), da un altro dipendente pubblico, già gravato da numerose e delicate funzioni in diversi uffici municipali.

Se da una parte l’aspettativa di un segretario che ha appena completato la formazione è quella di iniziare la pratica sul campo nelle migliori condizioni possibili, con un ruolo fisso e una retribuzione commisurata all’alto profilo professionale ricoperto, dall’altra è inevitabile fare i conti con quello che offre il mercato e con le reali possibilità economiche del territorio di riferimento che, nel caso dell’alto Varesotto, sono quelle indicate dal primo cittadino di Marchirolo.

Per i segretari in attesa del primo incarico (circa una trentina quelli recentemente abilitati e quasi tutti residenti in regioni dell’Italia meridionale) sussiste poi un secondo problema, riguardante il limite dei 5.000 abitanti: nei paesi che superano questa soglia di popolazione, il professionista appena abilitato non può entrare in servizio. «Bisognerebbe allargare le maglie per i segretari di prima nomina», aggiunge Schipani, ma nell’immediato non sono previste novità su questo fronte.

«Continueremo a lavorare insieme ad altri enti per unirci in convenzione senza superare il numero di abitanti imposto dalla legge», sottolinea Schipani a proposito di soluzioni che potrebbero includere anche l’accordo con un segretario con almeno due anni di servizio alle spalle, il quale potrebbe occuparsi di enti in convenzione anche oltre la soglia dei 5.000 abitanti. Il problema è trovarlo. Il segretario comunale è un lusso che pochi possono permettersi, dato che su un totale di 7.904 amministrazioni comunali, a livello nazionale, sono soltanto 2.168 quelle che ne possiedono uno di ruolo.

I numeri sono del Ministero della Pubblica Amministrazione, che ha annunciato aiuti per i piccoli Comuni in arrivo grazie ad una norma inserita nella legge di Bilancio, in rapporto al Fondo assunzioni Pnrr: 30 milioni di euro l’anno, dal 2023 al 2026 per gli enti coinvolti nell’attuazione di progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, da impiegare per assumere personale tecnico a tempo determinato e per coprire le spese riguardanti il trattamento economico dei segretari comunali.

La terza e ultima opzione è quella del segretario reggente che per il Comune ha un costo molto più contenuto rispetto a quello relativo ad un segretario di ruolo. «Se ci venisse assegnato riusciremmo a coprire le spese», conclude Schipani.

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