Luino | 15 Maggio 2022

Luino, il messaggio domenicale di don Sergio: «Un cuore solo ed un’anima sola: sfida per noi cristiani»

Prendendo spunto dalla liturgia odierna il prevosto sottolinea come la misura dell’amore espressa da Cristo sia quella «fatta di totalità, di disinteresse, di gratuità»

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(don Sergio Zambenetti) Anche questa domenica la nostra Comunità Pastorale è chiamata a gioire per la celebrazione di due Messe di Prima Comunione, che vedono al centro i bambini/e delle Parrocchie di Luino e delle Motte.

Inserite nel tempo pasquale, queste celebrazioni rivelano la forza di novità del dono d’amore di Cristo, che si ripete nel tempo e nella storia, quasi a sfidare la forza contraria di divisione e di morte, che continua ad essere presente nelle vicende umane.

Una parte del testamento spirituale di Gesù è richiamata ancora nel Vangelo della liturgia di questa quinta domenica di Pasqua ed è una esplicita provocazione per noi cristiani ad accogliere il comandamento dell’amore, con una specificazione importante: “come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri”. La misura dell’amore è quella dimostrataci da Gesù, fatta di totalità, di disinteresse, di gratuità.

Ad esplicitare tale misura, la liturgia propone alla nostra meditazione il bellissimo “Inno alla Carità”, scritto da San Paolo nella sua Prima lettera ai Corinti, in cui l’apostolo delle genti afferma che lo Spirito Santo dà a ciascuno dei carismi particolari, che hanno valore solo se vengono vissuti nello stile della Carità, che è paziente, benigna, non si adira, non gode del male di nessuno e tutto perdona.

Sono le sfumature dell’amore di Dio che una comunità cristiana può esprimere rivelando la varietà dei doni che lo Spirito offre a ciascuno, come la primitiva Chiesa di Gerusalemme, è presentata nel libro degli Atti degli apostoli.

Certamente le esigenze della carità di Dio sono sublimi ed è per questo che San Paolo precede l’inno alla Carità con le seguente parole: “Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi”. Il desiderio non è già la conquista, ma l’inizio di un cammino che dura tutta la vita, fino al raggiungimento della pienezza dell’amore, che non avrà fine, poiché è Dio stesso.

Vorrei sottolineare l’avverbio “intensamente”, che rende il desiderio qualcosa di forte, che non lascia spazio a incertezze o a rallentamenti; proprio così deve essere lo stile dell’amore cristiano. La consapevolezza del cammino che tutti siamo chiamati a compiere ci permette di essere più indulgenti e più comprensivi gli uni gli altri, senza la pretesa della perfezione in noi e negli altri, cosa che lascia scontenti e insoddisfatti con punte di esagerata intolleranza.

Vivere il desiderio intenso dell’amore è possibile se esercitiamo la virtù della fede che ci apre al Dio Amore e se non perdiamo la virtù della speranza, che ci rende capaci di accogliere la misericordia di Dio di fronte ai nostri limiti.

Questa domenica, 15 maggio, inizia la novena a Maria Ausiliatrice. Invochiamola perché ella ci aiuti a desiderare nella vita le cose più belle e più utili per crescere come figlie e figli di Dio, nello stile dell’amore vero.

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