Agra | 14 Aprile 2022

Agra dice no alla fusione con Dumenza

Martedì sera il consiglio comunale guidato dal sindaco Luca Baglioni ha dato esito negativo, all'unanimità, alla proposta di Dumenza. Il primo cittadino spiega i motivi

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Nella serata di martedì il consiglio comunale di Agra, all’unanimità, ha detto no formalmente alla proposta inviata dal sindaco di Dumenza, Corrado Nazario Moro, relativa ad una possibile e futura fusione tra i tre paesi, compreso Curiglia con Monteviasco, che attualmente fanno parte insieme a Tronzano Lago Maggiore dell’Unione Lombarda Prealpi.

Il punto all’ordine del giorno prevedeva la dichiarazione di voto sulla determinazione da parte dell’assemblea cittadina riguardante proprio il futuro delle comunità del territorio: fusione o no? A spiegare i motivi del diniego è stato direttamente il primo cittadino.

«Il documento condiviso e votato all’unanimità è una risposta alla proposta del sindaco Moro e non lascia punti d’ombra – ha commentato Luca Baglioni -. Si tratta di una ricollocazione e di una rivisitazione della proposta: il punto nodale è la capacità finanziaria che va a toccarci tutti. Con la fusione è inevitabile che ci possano essere per i prossimi dieci anni delle agevolazioni: il Governo centrale, tramite Regione, farebbe fluire nelle casse del neonato Comune nuove liquidità».

«Quello che ci chiediamo, però – ha continuato Baglioni -, è se una fusione possa andare ad annullare o limitare le criticità che sono state osservate dal sindaco di Dumenza e che fanno riferimento oltre alla parte finanziaria anche a quella del personale. Dal punto di vista delle assunzioni avremmo una sommatoria della capacità dei Comuni, per questo non vediamo nella fusione tra i tre paesi una possibilità di uscita da questa problematica».

«Ad oggi – ha sottolineato il sindaco di Agra -, possiamo fare investimenti pubblici per tutti e tre gli enti. In questo modo ognuno di noi ha la possibilità di fare opere, un impegno che va nella direzione del governo del territorio. Un domani, nel caso in cui venisse istituita la fusione, avremmo solo uno slot e dovremmo decidere quale intervento finanziare. Non siamo d’accordo con la fusione anche per la potenziale perdita di rappresentatività in seno ad altri enti e istituzioni extracomunali: avremmo difficoltà a gestire un territorio così vasto con la creazione di tante frazioni (una decina circa, ndr)».

«Per tutte queste ragioni e dopo aver pensato ai possibili scenari futuri, abbiamo deciso di dire no alla fusione – ha concluso il sindaco di Agra -. Non è un dire no agli amici di Dumenza e di Curiglia, ma è un sentire che si può rappresentare il territorio in altro modo, aldilà delle difficoltà economiche e organizzative. Siamo sicuri che queste difficoltà si possano superare con l’impegno che ognuno di noi amministratori mette tutti i giorni. Anzi, è un dire “andiamo oltre”, cerchiamo di fare progetti comuni, cerchiamo di portare sui nostri territori quella qualità che tutti i nostri cittadini ci chiedono».

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