Lombardia | 10 Febbraio 2022

Contenimento nutrie, da Regione una nuova legge e un fondo annuale da 500mila euro

Questi animali, spiega l’assessore Rolfi, sono un pericolo per la sicurezza e un problema per le aziende agricole: “Il Governo ci ascolti, è un’emergenza nazionale”

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Definizione delle competenze degli enti territoriali, percorso congiunto con le associazioni di categoria, un fondo annuale da 500mila euro e nuove iniziative per contenere un problema – quello delle nutrie – che sta generando danni incalcolabili all’agricoltura lombarda, creando al contempo un pericolo per la sicurezza: sono questi i contenuti della nuova legge lombarda per il contenimento e l’eradicazione di questa specie animale approvata dal Consiglio regionale.

“La Regione vuole mettere in campo tutte le azioni possibili per contenere un problema enorme, rappresentato dalla proliferazione della nutria. Con i 500mila euro previsti dalla nuova legge regionale – ha spiegato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – avvieremo un bando per sperimentare aziende specializzate in ‘pest control’. Con una grande quantità di gabbie affiancheranno i volontari in questa attività, definendo obiettivi e zone d’azione. Negli Stati Uniti e in altri Paesi questi interventi hanno funzionato”.

Come ha ricordato lo stesso assessore, le nutrie mettono in pericolo la redditività delle aziende agricole, ma scavano anche tunnel in grado di provocare cedimenti di argini e terreni e, di conseguenza, delle strade limitrofe. Per questo rappresentano anche un rischio per la sicurezza stradale: “Chi percorre le provinciali in pianura sa quanto sia facile vedere uno di questi roditori attraversare la carreggiata”.

Le modifiche di legge appena approvate dal consiglio regionale introducono maggiore flessibilità amministrativa e operativa per gli enti locali e gli operatori e garantiscono chiarezza dei ruoli. I Comuni saranno competenti nella gestione del sovrappopolamento e coopereranno, anche in forma associata, ai piani di eradicazione predisposti dalle Province; potranno stipulare convenzioni con associazioni venatorie, ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini per il supporto dell’attività di controllo, attenendosi alle linee guida indicate dalla Regione.

Le Province predisporranno i piani, organizzeranno la raccolta e lo smaltimento delle carcasse e istituiranno tavoli di coordinamento con i soggetti interessati. La Regione effettuerà una programmazione sulla base della consistenza della specie ed emanerà linee guida per le attività dei comuni.

“Ringrazio il Consiglio regionale per il lavoro svolto. Ammodernare la norma, condividendo il percorso con tutti gli enti e le associazioni, era fondamentale. Ora – ha concluso Rolfi – chiediamo al Governo di ascoltare un appello unanime delle Regioni della pianura padana: trattare la nutria come un’emergenza nazionale e istituire un cospicuo fondo ministeriale per affrontare il problema in modo congiunto e serio”.

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