Cinque Giri d’Italia, tre campionati del mondo, quattro Giri di Lombardia, due Milano-Sanremo e svariate altre vittorie e piazzamenti ottenuti nel corso di una carriera esemplare che gli è valsa i soprannomi di “Campionissimo” (come Fausto Coppi) o di “Imbattibile”: questo è stato Alfredo Binda, uno dei ciclisti italiani più forti della storia di questo sport, ai tempi in cui si poteva definire “eroico”, e una personalità a cui Cittiglio – il paese in cui è nato e in cui ora riposa – deve molto.
Ecco perché, dopo l’inaugurazione del monumento a lui dedicato avvenuta la scorsa estate, nella piazza che porta il suo nome, l’intento della nuova amministrazione comunale è quello di proseguire sulla strada del ricordo del grande campione – al quale sono intitolati anche dei percorsi permanenti per gli amanti della bici che partono dal paese e attraversano in lungo e in largo il territorio – lavorando per riaprire i battenti del museo che ospita diversi cimeli della sua carriera ciclistica.
I locali, ospitati poco lontano dal monumento, nell’edificio della stazione ferroviaria di Cittiglio, sono chiusi da tempo e necessitano senz’altro di interventi di rinnovamento e riqualificazione che consentano l’eliminazione delle barriere architettoniche e una fruizione più contemporanea di tutto il materiale storico che contengono.
“Siamo convinti che, rinnovato dentro e fuori, il museo possa costituire un’attrattiva ricca di significato per gli appassionati delle due ruote e non solo”, ha spiegato la prima cittadina Rossella Magnani a La Prealpina. Un primo incontro fra l’amministrazione cittigliese, i vertici di Comunità Montana Valli del Verbano, FNM e Panathlon Varese, proprio per confrontarsi sui passi da compiere, si è già tenuto nelle scorse settimane mentre si attende l’ufficialità per scoprire chi sarà a occuparsi in prima persona della gestione del museo.
© Riproduzione riservata
Vuoi lasciare un commento? | 0