Varese | 14 Dicembre 2021

Estorsione e usura nel Luinese, tre arresti: dopo i debiti di spaccio, minacce e violenze

L'appello della procuratrice e delle forze dell'ordine ai cittadini: "Denunciare fatti di estorsione e usura". Una grave situazione andata avanti nel tempo

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È necessario che i cittadini denuncino questi fatti, anche per aiutarci a ricostruire quanto accade. Le estorsioni e i reati di usura vanno denunciati, bisogna impedire che si diffondano sul territorio, che da questo punto di vista è comunque ancora protetto”.

È questo l’appello lanciato dalla procuratrice di Varese e dalle forze dell’ordine nella mattinata di oggi, martedì 14 dicembre, durante la conferenza stampa dedicata al lavoro svolto a partire dall’alba: i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Varese, in collaborazione con i militari delle Compagnie di Luino, Varese, Gallarate, Busto Arsizio e del Nucleo Cinofili di Orio al Serio, hanno arrestato tre persone eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Sul conto dei tre, già noti alle forze dell’ordine, sono stati raccolti gravi e concordanti indizi per i reati di usura ed estorsione. Si tratta di uomini (due di 27 e 48 anni, e un quarto soggetto 57enne arrestato in flagranza di reato) che frequentavano la Valcuvia e risiedevano nel Luinese, alcuni di origine campana e due di questi con precedenti penali, già noti noti alle forze dell’ordine.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, sono state avviate nello scorso maggio dai militari del Nucleo Investigativo, in seguito alle dichiarazioni rese da un uomo vittima di estorsione per motivi connessi a debiti legati alla coltivazione di marijuana e al successivo illecito smercio della sostanza.

Dagli accertamenti, in particolare, è emerso come i tre destinatari del provvedimento restrittivo, dopo aver elargito a due persone del luogo (tra le quali l’uomo) prestiti per cifre comprese tra 15mila e 30mila euro, attraverso violenze consistite in percosse, lesioni e minacce, si sarebbero fatti restituire somme di denaro con interessi usurari oscillanti tra il 50% e il 100% del capitale. All’inizio poche migliaia di euro, ma successivamente per i debiti contratti si arrivava anche a cifre intorno ai 60mila euro.

Il problema, oltre a questo, è che gli indagati in alcune occasioni si sarebbero spinti oltre. In una circostanza l’attività estorsiva si sarebbe concretizzata anche con costrizione nei confronti di una delle vittime ad acquistare un’auto per poi cederla gratuitamente agli indagati stessi, ed intestarla alla convivente di uno di loro.

Recentemente una delle vittime avrebbe inoltre ricevuto uno schiaffo al volto da parte di uno degli indagati, durante un incontro occasionale avvenuto in un pub del Luinese, in quanto, a dire del presunto estorsore, la vittima stava mentendo al fine di non consegnare il denaro da restituire che, per come sostenuto dal debitore, non era ancora nella sua disponibilità.

Tra le altre imposizioni avanzate dagli indagati a una delle vittime, inoltre, vi sarebbe stato l’obbligo a fare da prestanome per rilevanti operazioni finanziarie.

Nel corso dell’operazione, a seguito di perquisizione domiciliare nei confronti di un altro indagato le forze dell’ordine hanno rinvenuto sostanze stupefacenti: in particolare circa 100 grammi di hashish, 36 di cocaina e 17 di marijuana, oltre a vario materiale per il confezionamento, denaro in contante e altri oggetti collegabili ai reati in questione.

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