Maccagno con Pino e Veddasca | 7 Novembre 2021

Veddasca e Valdumentina, stagione venatoria al via tra le polemiche: “Poco spazio per il cinghiale”

Diminuisce il numero delle squadre e delle giornate dedicate alla specie. Alcuni cacciatori non ci stanno e scrivono a Regione: "Così non rispettiamo gli obiettivi"

Tempo medio di lettura: 2 minuti

Tra le montagne della Veddasca e della Valdumentina inizia nel segno della polemica l’organizzazione della stagione di caccia collettiva al cinghiale.

Le squadre del comprensorio alpino “Nord Verbano” non saranno operative durante il mese di novembre, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni. La decisione – volta in parte a privilegiare la caccia a cervo e capriolo durante le prime settimane della stagione – è stata presa dal comitato di gestione dell’ente ma alcuni soci si sono opposti, diventando i firmatari di una petizione inoltrata all’ufficio territoriale della Regione Lombardia (UTR), al fine di richiedere un intervento e il ripristino dei precedenti accordi, inseriti nel piano quinquennale 2020 – 2025 di gestione del cinghiale nei boschi dell’alto Varesotto.

“Le decisioni sono state prese senza un confronto democratico sul tema”, emerge dal testo della missiva inviata all’UTR, e impattano su ulteriori problemi che i soci contrari alle novità venatorie avevano già constatato prima di stendere il documento. Tra questi c’è la diminuzione delle squadre di cacciatori, attualmente quattro: erano più del doppio fino ad una decina di anni fa.

Stando ai nuovi accordi, inoltre, le aree destinate alle battute (queste ultime ridotte a dodici anziché quindici o diciassette come nel recente passato) verranno in parte accorpate, fattore che – sempre nell’ottica dei firmatari della petizione – renderà più difficile la gestione della caccia al cinghiale, che partirà soltanto a dicembre e proseguirà a gennaio, in un periodo dell’anno in cui le condizioni meteo e le possibili nevicate non agevolano lo svolgimento delle operazioni.

C’è il timore, in sostanza, che il nuovo piano non consenta di raggiungere l’obiettivo delle duecento catture, saltato già lo scorso anno nell’ambito della caccia di selezione (quella di squadra non si è svolta), con soli 95 cinghiali abbattuti.

“A fronte dei tanti incidenti causati lungo le strade dai cinghiali, dell’aumento dei risarcimenti corrisposti agli agricoltori per i campi devastati e della presenza della specie sul territorio, diminuisce la pressione venatoria”. E’ questo in sintesi il passaggio più significativo tra le rivendicazioni avanzate dagli autori della petizione, in rapporto ai livelli di prevenzione che la caccia al cinghiale ha il compito di mantenere alti; livelli a cui si aggiunge anche la questione sanitaria riguardante la diffusione della peste suina africana.

Regione Lombardia, dopo aver preso contatti con il comitato di gestione del comprensorio, ha risposto che non andrà contro le decisioni dell’ente locale, difendendone l’autonomia sulle materie del territorio. “Esiste una visione ad ampio raggio della caccia di selezione, in particolare rivolta a raggiungere i piani di abbattimento di tutti gli ungulati”, ha specificato in conclusione l’UTR. La stagione, quindi, si svolgerà secondo i nuovi parametri di riferimento.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

Lascia un commento

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127