Cuneo | 27 Agosto 2021

La raccolta firme contro la caccia: “Aboliamola”

L'iniziativa è promossa dal movimento "ORA". Obiettivo un milione di firme per la tutela della proprietà privata e degli animali. Si vota fino al 20 ottobre

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(Fonte: www.vconews.it) Lo scorso 1 luglio, in tutta Italia, è partita la raccolta firme per la “caccia al referendum”.

Il movimento politico “ORA Rispetto per tutti gli Animali”, primo e principale promotore dell’iniziativa referendaria per abolire o comunque limitare fortemente l’attività venatoria in Italia, chiama alla mobilitazione di massa gli italiani invitandoli, subito dopo la pausa estiva, ad aderire alla campagna di raccolta firme già in corso, recandosi, entro e non oltre la data ultima del 20 ottobre, presso gli uffici elettorali/anagrafe di tutti i comuni d’Italia (o anche presso le centinaia di banchetti organizzati sul territorio nazionale), dove troveranno la modulistica con i quesiti referendari da firmare.

Almeno un milione le firme valide che è necessario raccogliere. Ne servono 500 mila per ogni quesito referendario, affinché le modifiche che “ORA Rispetto per tutti gli Animali” propone di apportare alla legge esistente (Legge 157/92), passino il vaglio della Corte di Cassazione prima e quello della Corte Costituzionale poi (per le verifiche formali e di costituzionalità necessarie) e quindi superino l’iter previsto per l’ammissione al referendum abrogativo che potrebbe tenersi a giugno 2022.

“E’ un referendum nell’interesse di tutti i cittadini che non promuove “solamente” la tutela di milioni di animali, che ogni anno vengono inutilmente e crudelmente uccisi in Italia solamente per sport – sottolinea Giancarlo De Salvo, presidente di ORA – ma che intende salvaguardare anche la proprietà privata degli italiani dall’arroganza dei cacciatori ai quali l’attuale legge consente di entrare indisturbati, armati e sparare liberamente nei terreni altrui. Non dimentichiamo – aggiunge – che ogni anno le munizioni dei cacciatori disperdono nell’ambiente miliardi di pallini di piombo che causano la morte indiretta di milioni di uccelli sulla Terra, inquinano gli ecosistemi e avvelenano in maniera silenziosa la biodiversità e la salute del mondo intero. Questa potrebbe essere – conclude De Salvo – la vera svolta animalista e ambientalista per l’Italia, che già nel 1990 ci provò ad abolire la caccia ma che per un soffio non raggiunse il quorum”.

Cosa chiedono i quesiti presentati da ORA Rispetto per tutti gli Animali:

1) l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile, primo e secondo comma: la norma attualmente consente ai cacciatori di entrare armati e sparare e senza chiedere il permesso all’interno delle proprietà private (lì dove i proprietari dei fondi non abbiano preventivamente provveduto a recintare, nelle modalità previste dalla normativa vigente, i loro terreni).

2) la modifica della Legge 157/92: per l’eliminazione della caccia libera, ludica e sportiva, mantenendo intatti gli articoli a tutela delle specie selvatiche e gli abbattimenti selettivi da parte dello Stato (che conserva la prerogativa di eventuale azione necessaria per il contenimento delle specie, in estrema ratio e per motivi di salute pubblica).

“Con il primo quesito referendario vogliamo tutelare la proprietà privata e salvaguardare la vita delle centinaia di persone e animali domestici che ogni anno “casualmente” finiscono sotto i colpi delle carabine dei cacciatori, chiarisce Giancalo De Salvo, mentre con il secondo, conclude, riusciremmo concretamente a salvare la vita a milioni di animali uccisi solo per divertimento e il gusto di farlo”.

 

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