Leggiuno | 18 Giugno 2021

Leggiuno, “Appello alla moralità della politica” in vista del consiglio comunale di questa sera

A lanciarlo è il candidato sindaco della coalizione di centro di "Leggiuno destra", Stefano Introini. L'assemblea tratterà la variante al piano del PGT

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Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa inviata dal candidato sindaco di “Leggiuno destra”, l’architetto Stefano Introini, con un passato da dirigente dell’ufficio Tecnico del Comune di Luino, in vista del consiglio comunale di Leggiuno, dove si tratterà la  “variante al piano per il governo del territorio, inserendo tra la pista ciclabile del Lago Maggiore e le opere per il superamento dei passaggi a livello una variante puntuale a Ballarate per realizzare sei nuove villette”.

Come candidato in pectore alle elezioni del prossimo autunno non posso nascondere un certo disagio e disappunto verso questo modo di procedere, dove sembra si voglia sfruttare la corsia preferenziale delle opere pubbliche per introdurre una nuova area edificabile: è un po’ come chi imprigionato del traffico pensa di poter approfittare della sirena di un’autoambulanza per infilarsi nella scia con compiaciuta protervia.

Si perché i tempi burocratici molto lunghi che comportano la modifica del piano regolatore, del PGT, in caso di importanti opere pubbliche, come giusto che sia, sono solitamente ridotti al minimo ed in questo caso presumibilmente in modo da assicurarne l’approvazione entro al fine del mandato amministrativo; se poi tra le opere pubbliche nella stessa procedura ci infili sei villette, l’operazione privata coglie il momento, coglie l’attimo.

Per carità, nulla di illegale intendiamoci, anzi tutto bene per la ciclabile e per la rotonda con Sangiano, quello che fa specie è l’effetto panino imbottito, è infilarci le sei villette di Ballarate sia per la procedura che per il contenuto dell’operazione privata in sé. Ma meglio spiegare bene il tutto.

Correva l’anno 2007 quando due società immobiliari presentano la richiesta in Comune per realizzare sette villette a Ballarate; arriva la crisi del settore edilizio e si realizza una sola villetta, quella gialla per intenderci tra via Riva e via Dante Alighieri. Nel 2010 il Comune di Leggiuno approva un nuovo piano regolatore (PGT) che blocca l’edificabilità disegnando e tipizzando quella zona come “tessuto saturo” pur garantendo alle società immobiliari – diversamente il comune sarebbe potuto incorrere nei danni per mancato esercizio della libertà imprenditoriale – di completare l’operazione entro i termini di validità del permesso rilasciato, ovvero nei termini che eventualmente sarebbero potuti essere prorogati: facendo un rapido calcolo, il permesso dura tre anni, la proroga di solito un anno, ma pur stando larghi altri tre anni e siamo al 2013.

Ora noi ci troviamo nel 2021 e cosa ci propone la Giunta Parmigiani con la variante che sarà posta al Consiglio Comunale stasera? Una variante senza incremento volumetrico perché quel volume era già stato concesso nel 2007. E allora ci si chiede, ma se non c’è incremento volumetrico, perché fare una variante in fretta e furia a fine mandato?

Trattasi di un caso di re-incementificazione? Chiaro che no, trattasi al più di riproporre quello che c’era nel 2007 cambiando con una certa disinvoltura la scelta di togliere l’edificabilità nel 2010 quando, per prudenza e correttezza, erano state date tutte le possibilità di completare l’operazione immobiliare in un ragionevole lasso di tempo che certamente non può durare 14 anni, su!

Per la verità un po’ tutta la situazione sembra sconcertante: l’avviso pubblico per cambiare le regole anche per i privati è stato approvato con una delibera di Giunta, dove spicca l’eloquente assenza dell’assessore all’urbanistica, nella bozza di delibera posta all’ordina del giorno non si da conto di alcun suggerimento o proposte pervenuta ma nella relazione di progetto, tra la pista ciclabile e la rotatoria ecco che spuntano sei villette: sinceramente si fa fatica a trovare una valida e convincente motivazione nella delibera ma anche nel progetto tecnico.

Senza entrare nel merito della necessità o meno per Leggiuno di realizzare altre sei villette, qui si vuole porre una questione di ordine comportamentale, di dignità e moralità della politica: ovvero perché non separare con chiarezza le due procedure, una accelerata per approvare le importanti opere pubbliche che Provincia di Varese si accinge ad attuare dove probabilmente nessuno dei nostri Rappresentanti in consiglio avrebbe nulla da dire se non addirittura esprimere un voto favorevole unanime per far sentire alle istituzioni provinciali quanto il territorio attenda e sia disposto a collaborare nel segno del bene comune.

Proporre invece un’altra procedura, separata, ben promossa e magari partecipata con incontri pubblici, per capire se oltre a queste immobiliari, anche altri concittadini hanno una qualche esigenza da manifestare.

Così come si sta procedendo, fatta salva la possibilità che il Consiglio approvi uno specifico emendamento proposto dalla “Leggiuno che Vorrei”, così come accadde in Giunta per l’avvio della procedura, è possibile che la delibera per l’adozione della variante al PGT passi di misura, probabilmente con imbarazzanti ed eloquenti assenze da parte di maggioranza e voti contrari delle minoranze.

Non so se mi spiego, così facendo, si sgretola quella forza quell’energia che la politica leggiunese, la comunità di Leggiuno, potrebbe invece esprimere con una approvazione piena nei confronti di Provincia ed altri enti potenziali finanziatori di queste importanti opere pubbliche. Di più, il rischio è che queste interpretazioni ardite delle norme per realizzare sei villette, in caso di mancato perfezionamento o peggio di ricorso sula delibera potrebbero trascinare nel baratro dei tempi del ricircolo burocratico anche le opere pubbliche spostando così l’attenzione di Provincia verso altre Comunità più attente all’immediato interesse pubblico.

In ogni caso un consiglio spassionato a tutti i signori consiglieri: attenzione almeno ai potenziali conflitti di interesse perché qui la cosa è complessa, si tenta di fare rivivere un permesso per sette villette – di cui una già fatta – di ben 14 anni fa proposto da due immobiliari dove al catasto non è possibile cogliere i nominativi di riferimento. E si sa che le società si possono evolvere cangiando anche in termini di componenti ma la verifica sulla compatibilità dei parenti fino al quarto grado, è opportuno segua l’evoluzione dell’intera vita societaria. E lo dico per salvare almeno nella forma la cornice che sottende queste, ripeto, importantissime opere pubbliche.

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