Luino | 2 Giugno 2021

Gli studenti dell’I.S.I.S. “Città di Luino” alla scoperta dell’arte e della musica di De André

L'ultimo incontro della rassegna “Parole in prestito”, con i ragazzi di prima, ha visto protagonista in videoconferenza Don Salvatore Miscio

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L’adolescenza è il tempo in cui si affinano le competenze della ricerca”: queste le parole con le quali sabato 29 maggio, in video conferenza, presso l’ISIS “Città di Luino – Carlo Volonté”, Don Salvatore Miscio, autore del libro “Dio del cielo vienimi a cercare – Faber uomo in ricerca”, ha esordito nella sua lezione su Fabrizio De André. Un incontro che si inserisce come tappa finale di un percorso didattico e formativo sull’analisi del testo poetico svolto dalla professoressa Grifa nelle sue classi del primo biennio.

Don Salvatore Miscio, un prete in ricerca, ha condiviso dei passi nell’itinerario della sua ricerca personale, passi messi accanto ad altri compagni di strada, per ricordarci che siamo segnali stradali, siamo segni portatori di realtà. E gli adolescenti sono coloro che guardano la realtà con il coraggio di smarginarla attraverso i sogni, tessendo coraggiose trame.

Don Salvatore ama parlare di competenze, quelle specifiche dell’adolescenza, come il conflitto. Imparare dal conflitto vuol dire assumere la competenza del cercare, chi non entra in conflitto difficilmente sperimenterà altro.

Nel cantautore genovese le competenze tipiche dell’adolescenza imprimono di una caratterizzazione unicale sue poesie, le cui parole, figlie di un vocabolario emotivo nuovo, conducono il lettore verso qualcosa di più grande e consacrano De André come il cantautore della realtà per eccellenza, che si lascia andare alla pietà che “non cede al rancore”. Poeta degli ultimi, capace di immergersi nei vicoli della “Città vecchia” e invitare il lettore a non giudicare da buon borghese, a non perfezionare l’arte della valutazione, ma dell’incontro con i vinti, che sono i futuri vincitori.

Tale incontro è stato un regalo, alla fine di un percorso che la professoressa Grifa ha voluto fare ai suoi alunni, un regalo che racchiude un percorso didattico, letterario e umano nel quale non si è mai perso il senso della ricerca e della passione, l’unica categoria che può permettere ai nostri giovani l’avvento di una nuova primavera. Un percorso impreziosito da letture importanti come il romanzo di Leonardo Sciascia “Il giorno della civetta” ,nel quale le parole dello scrittore siciliano, al pari del cantautore genovese, mettono in guardia i lettori dal rischio del perbenismo, e invitano a cercare nuove strade, nuovi percorsi, in nome della realtà, sempre più impellente e viva.

“Credo che questo sia il senso e l’epilogo più bello di un anno scolastico travagliato e inusuale, un ringraziamento particolare alla dirigenza del nostro istituto, dove quotidianamente e silentemente professori animati di passione e dedizione si impegnano tutti i giorni ad accompagnare i nostri ragazzi nella lettura e nella comprensione del grande libro del mondo”, conclude la professoressa Chiara Grifa.

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