La strada già impervia verso la riapertura della funivia che collega il borgo di Monteviasco a Curiglia ha incontrato, pochi giorni fa, un ulteriore ostacolo.
Come riportato da La Prealpina, su richiesta di uno degli undici imputati per omicidio colposo – tra cui figurano l’ex sindaco del paese, funzionari dell’Ustif, consiglieri della cooperativa che aveva in gestione l’impianto, il progettista e direttore dei lavori – il pm Valeria Anna Zini ha deciso di sollecitare un nuovo incidente probatorio prima che prendano il via i lavori necessari a riavviarla.
In attesa della decisione del gup Anna Giorgetti che dovrebbe arrivare a fine maggio, nel borgo della Veddasca i sentimenti oscillano fra la preoccupazione e il desiderio sempre più acuto di poter tornare a raggiungere i mille metri della piccola e caratteristica frazione e la riconosciuta necessità di accertare la verità su quanto accaduto nel novembre 2018, con l’incidente che è costato la vita al manutentore della funivia, Silvano Dellea: “Non è solo questione di aprire un luogo – affermano gli abitanti, sulle pagine del quotidiano locale – si sono persi anche legami di amicizia di una vita in questo periodo di chiusura”.
“È una situazione in cui la nostra comunità deve necessariamente conciliare” le due cose, riconosce la sindaca di Curiglia con Monteviasco Nora Sahnane, “nel rispetto del legittimo diritto alla difesa delle parti in causa e dell’importante lavoro di accertamento della magistratura. Auspico, come farebbe ogni sindaco per la propria comunità, che tutto possa concludersi in tempi ragionevoli. Nel frattempo – conclude la prima cittadina su Prealpina – sta proseguendo l’iter di approvazione del progetto dei lavori di ripristino dell’impianto presso il Ministero dei Trasporti, attendiamo a breve il loro responso”.
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