Varese | 14 Aprile 2021

Varesotto, arriva la pioggia contro la siccità: un aiuto per campi e colture a secco da due mesi

La mancanza di precipitazioni ha spinto verso il basso il livello del lago Maggiore. Incognita freddo nelle campagne, salgono i costi per scaldare le serre

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La pioggia è arrivata anche nelle campagne del Varesotto, dopo che la siccità ha fatto scattare l’allarme tra gli agricoltori per le semine di mais a rischio, con i prati in affanno.

Questo lo scenario descritto dalla Coldiretti provinciale in occasione della perturbazione che sta attraversando in queste ore il settentrione lombardo e che in Lombardia ha portato la Protezione Civile a emettere un’allerta di criticità ordinaria. Resta il timore per l’eccezionale ondata di freddo fuori stagione, dopo che nei giorni scorsi il termometro era colato a picco, provocando gravi danni agli alberi da frutta e determinando un ingente aggravio di costi per i florovivaisti costretti a riattivare i sistemi per riscaldare le serre, che vanno mantenute sui 15°: rispetto al periodo, l’aumento degli oneri può raggiungere anche il 70%, con picchi del 100%.

La mancanza di precipitazioni significative negli ultimi due mesi ha spinto verso il basso il livello del lago Maggiore (con un riempimento al 56%), mentre al lago di Como mancano poco più di 25 centimetri prima di raggiungere il minimo storico di sempre con un riempimento di appena il 21%. In sofferenza anche il lago d’Iseo con un riempimento al 33%. Molto basso anche il livello idrometrico del fiume Po, che al Ponte della Becca nel Pavese è a quasi -2 metri, praticamente lo stesso registrato a fine agosto 2020, con la portata del più grande fiume italiano finita ben al di sotto delle medie di periodo (-48%) secondo Anbi.

La pioggia era attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni, poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Alla siccità – continua la Coldiretti provinciale – si è aggiunto lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sotto zero e gelate, in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti.

L’aumento degli eventi climatici estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità ha modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni con l’agricoltura italiana che in dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro.

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