Luino | 2 Aprile 2021

Insubria, la vaccinazione a domicilio entra a regime: superata quota 4 mila somministrazioni

Le prestazioni hanno già coperto circa un terzo dei destinatari, tra le province di Varese e Como. Importante il ruolo delle amministrazioni comunali, ottimismo da Ats

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In tutti i Comuni del territorio lariano e della provincia di Varese i medici di base si sono attivati e in questi giorni dei circa 12 mila assistiti, individuati come destinatari della vaccinazione a domicilio, circa quattromila persone hanno già ricevuto la prima dose di siero.

Si tratta non soltanto di persone over 80 ma anche di soggetti di età inferiore affetti da disabilità o gravi problemi di salute, dunque impossibilitati a recarsi presso gli hub vaccinali distribuiti sui territori. Dietro questo lavoro, che da Ats Insubria è stato associato alla fase più complessa della campagna vaccinale in atto, c’è una meticolosa preparazione che per settimane ha portato l’Agenzia, i medici e il personale infermieristico a sperimentare le tempistiche e i metodi scelti, al fine di garantirne l’efficienza al momento della partenza ufficiale. Che finalmente si è concretizzata.

“Un ruolo fondamentale in tutta la trafila lo stanno avendo anche le singole amministrazioni comunali – spiega la dottoressa Maria Cristina Della Rosa, direttore del Dipartimento delle Cure primarie di Ats Insubria – che al fianco dei medici garantiscono un supporto, a livello organizzativo, senza il quale non sarebbe stato possibile partire. Parlo ad esempio dell’attività di ritiro vaccini presso le farmacie ospedaliere, con il coinvolgimento degli agenti della polizia locale e dei volontari della protezione civile, ma anche dell’accompagnamento presso le abitazioni dei pazienti o ancora dell’assistenza per lo svolgimento delle pratiche di carattere amministrativo per la registrazione delle prestazioni all’interno del sistema dedicato”.

Ci sono Comuni, come Malnate o Albavilla (in provincia di Como), dove le vaccinazioni di questa fase sono già state concluse, per via delle sperimentazioni effettuate durante il periodo di prova. In linea generale, invece, l’obiettivo dell’Agenzia è di concludere l’iter entro la metà di aprile, previsione che accomuna questo fronte delle somministrazioni a quello riguardante gli over 80 “autonomi”, cioè coloro che vengono convocati quotidianamente nei centri locali.

Se per le vaccinazioni a domicilio è stato coperto circa un terzo delle prenotazioni – risultato che nelle tabelle del monitoraggio di Ats Insubria viene classificato come soddisfacente – c’è un altro versante che, allo stato attuale, consente all’Agenzia di guardare con fiducia alla strada che resta da percorrere per immunizzare la popolazione. Si tratta delle vaccinazioni in ambito scolastico, che coinvolgono insegnanti ed altro personale. Sono oltre 23 mila gli operatori vaccinati dal 7 marzo ad oggi. “L’attività prosegue – sottolinea il dottor Giuseppe Catanoso, direttore sanitario dell’Agenzia – anche perché tanti operatori, dato l’elevato numero di quarantene, non hanno ancora avuto la possibilità di sottoporsi al vaccino”. La percentuale di copertura, nonostante questo limite, ha già raggiunto la soglia dell’80%.

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