Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, starebbe per firmare due nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domani, domenica 24 gennaio. Dalla zona gialla passerebbe in area arancione la regione Sardegna. La Lombardia, invece, in seguito alla relazione tecnica dell’ISS, passerebbe da area rossa ad area arancione. Lo si apprende da fonti del ministero.
“Nessuna richiesta di rettifica, ma un necessario aggiornamento di un ‘campo del tracciato’, tracciato che quotidianamente viene inviato all’Istituto Superiore di Sanità”. Lo scrive in una nota Regione Lombardia. “Azione, condivisa con l’Istituto Superiore di Sanità – prosegue la nota – resasi necessaria a fronte di un’anomalia dell’algoritmo utilizzato dall’ISS per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, segnalata dagli uffici dell’assessorato al Welfare della Regione e condivisa con Roma”.
La Lombardia, così, dovrebbe passare in zona arancione, dopo che un “errore” nel calcolo dell’Rt la settimana scorsa aveva fatto scattare le misure più restrittive previste per la zona rossa – si legge su Ansa.it -. Ed è scambio di accuse tra la Regione e il Governo su chi debba assumersi la responsabilità della valutazione errata, che ha imposto la chiusura per una settimana dei negozi e il divieto di spostamento anche all’interno dei comuni.
“Abbiamo sempre fornito informazioni corrette, puntuali e precise, a Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia“, attacca il presidente Attilio Fontana al quale replicano ministero e Istituto superiore di Sanità: è stata la Regione ad inviare i dati che la collocano in zona rossa e che poi lei stessa ha rettificato, cambiando il numero dei soggetti sintomatici notificati.
Il dato “incriminato”, su cui si consuma lo scontro, riguarda l’Rt ed è quello del monitoraggio relativo alla settimana dal 4 al 10 gennaio, aggiornato al 13, quindi 48 ore prima della riunione della cabina di regia che ha decretato la zona rossa. Nel documento si riporta che “due Regioni e province autonome (Bolzano e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1,25 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 3”.
La Lombardia, in particolare, aveva un Rt 1.4 – con un valore inferiore di 1.38 e un valore massimo di 1.43 – e una classificazione complessiva del rischio alta. Numeri che, in base ai parametri introdotti con il decreto del 13 gennaio, fanno scattare automaticamente la zona rossa.
Secondo la Lombardia, però, quel numero è frutto di una “sovrastima da parte dell’Istituto superiore di Sanità” dovuta ad un errore di valutazione: i tecnici della Cabina di regia non avrebbero tenuto conto della circolare del 12 ottobre firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza con la quale si è stabilito che per dichiarare guarito un paziente basta un solo tampone molecolare e non più due. E non avrebbero tenuto conto della “distonia” tra il dato relativo all’Rt e tutti gli altri indicatori, evidenziata già venerdì scorso dalla Regione.
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