Anche il dottor Paolo Enrico, appartenente alla direzione locale di Fratelli d’Italia, che ha sostenuto la candidatura di Franco Compagnoni a sindaco nella lista “Sogno di Frontiera”, interviene nel dibattito politico sul caso riguardante sull’hotspot tamponi rapidi che il Comune di Luino, insieme alla Croce Rossa di Luino e Valli, sta portando avanti.
Alla discussione pubblica ieri si è aggiunto anche Furio Artoni, capogruppo consigliare di “Azione Civica per Luino e Frazioni”, che ha proposto come location non l’ex ufficio turistico, come ideato dall’amministrazione, ma Palazzo Verbania. Oggi, però, è proprio Paolo Enrico a criticare questa idea, ritenuta non idonea rispetto a quanto avvenuto nel paese lacustre durante la prima ondata di Covid-19.
“Ho seguito come medico e referente sanitario il punto tamponi organizzato dal Comune e dalla Croce Rossa di Luino e Valli durante la scorsa primavera – commenta Paolo Enrico -. L’ex area Visnova è un luogo adeguato e collaudato. In quelle settimane di tamponi ne abbiamo fatti un migliaio, grazie alla CRI e con la collaborazione dell’azienda sanitaria. Non abbiamo riscontrato alcun problema e i cittadini non hanno evidenziato disagi perchè aspettavano in coda all’interno delle proprie automobili”.
Per questa ragione secondo Paolo Enrico sarebbe da rivalutare questa opzione e mettere in campo tutte le forze necessarie, sia politiche che sanitarie, per fare in modo di garantire questo servizio a tutti i cittadini, in modo tale da dare la possibilità a tutti, soprattutto agli asintomatici, di sottoporsi a tampone. Qualora lo volessero.
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