Dal primo caso accertato la settimana scorsa ad Arsago Seprio (al confine con Somma Lombardo) si è alzata l’attenzione delle autorità sanitarie provinciali e regionali nei confronti della cosiddetta variante inglese del coronavirus.
Per giorni i cittadini di rientro dal Regno Unito sono stati al centro di un’attività di verifica, ora conclusa, a cura di ATS Insubria e ASST Valle Olona. Alle prime positività al ceppo inglese, accertate ad inizio indagine, ne sono seguite poche altre per un totale di soli 6 casi su 31 soggetti positivi al Covid, individuati a margine di 1251 tamponi eseguiti.
I numeri dicono che per la provincia di Varese, e più in generale per il territorio insubrico, il problema al momento non si pone, nonostante prosegua il dibattito all’interno della comunità scientifica sulla pericolosità della variante, che in patria ha provocato un notevole aumento di contagi, facendo registrare numeri da record.
L’Istat britannico ha infatti comunicato che lo scorso 5 gennaio è stato raggiunto il picco massimo di infezioni (oltre 62 mila) e decessi (1.041) in un solo giorno, mentre nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio, il Paese ha avuto oltre un milione di infezioni (circa il 2% della popolazione, un cittadino londinese su trenta).
La variante inglese resta sotto monitoraggio in Ticino, dove nelle ultime ore sono stati individuati tre casi. Il Cantone ha attivato una specifica procedura per i cittadini reduci da un viaggio nel Regno Unito o entrati in contatto con persone risultate positive al ceppo.
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