Luino | 22 Dicembre 2020

Luino, “Un grazie agli angeli del Monsignor Comi in questo momento così difficile”

Una testimonianza di un ospite della struttura, che ha voluto ringraziare tutto il personale per il loro lavoro tra gentilezza, disponibilità e abilità professionale

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Riceviamo e pubblichiamo una toccante e profonda lettera da un ospite della casa di riposo della Fondazione Monsignor Comi. Pensieri e riflessioni da parte di un uomo che ha vissuto sulla propria pelle cosa significa contrarre il Covid ed essere curato dal personale del Comi di Luino. Ecco le sue parole.

“Grazie. Da circa tre mesi sono ospite della casa albergo della Fondazione Monsignor Comi. Sin dai primi giorni dopo la calorosa accoglienza riservata all’arrivo di ogni nuovo ospite, grazie alla gentilezza, la disponibilità, l‘abilità professionale, mi sono trovato perfettamente a mio agio.

La decisione di chiedere ospitalità alla Struttura Mons. Comi è venuta da me personalmente; i miei figli pur vedendo che la situazione andava degenerando non si sono mai arrischiati di accennare a tale eventualità. Non avrei potuto fare una scelta migliore; devo dire che oltre l’assistenza personale le più comuni operazioni personali, c’è l’assistenza medica e paramedica continuativa A questo punto io vorrei poter esprimere tutta la mia riconoscenza e penso di interpretare il pensiero di tutti coloro che usufruiscono di questi servizi.

Purtroppo con il rincrudirsi della questo terribile Covid tanti ospiti di entrambi le strutture e anche tanto personale sono stati contagiati e sono venuti a mancare parte di medici, infermieri, personale ASA, personale OSS, educatrici, fisioterapisti, personale delle pulizie e manutentori. Vedere questi poveretti resi irriconoscibili rivestiti con tute di plastica, un casco anche questo di materiale sintetico, svolgono il loro lavoro con serenità i turni di lavoro saltano e devono sobbarcarsi turni straordinari, per poi riprendere dopo qualche ora.

Queste persone tanto donne quanto uomini avrebbero potuto scegliersi anche un altro lavoro magari anche più remunerato, calcolando anche certe mansioni poco invitanti; però parlo per esperienza personale, essendomi trovato in una di queste situazioni, e tremendamente imbarazzato, ho ricevuto da queste persone il massimo conforto.

E’ vero ci sono medici e infermieri che sono a contatto con soggetti positivi e quindi possibilmente infettabili; io annovero tra questi soggetti tutto il personale della Fondazione Comi, in qualunque mansione eserciti. Se non avessi avuto la possibilità di essere ospitato non avrei vissuto personalmente quanto stanno facendo questi angeli. Penso di interpretare il pensiero di tutti coloro che vivono i miei stessi momenti di ringraziarvi con tutto i cuore e che Maria Santissima vi protegga. Grazie ancora”.

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