Varese | 11 Dicembre 2020

Covid, cresce l’ottimismo in provincia di Varese: “Più guariti e calo drastico dei positivi”

Tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre, ATS Insubria ha registrato il tanto atteso cambio di passo. Tettamanzi: "Contact tracing efficiente e decisivo"

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E’ rassicurante sotto il profilo della curva epidemiologica il contesto che accompagna la transizione – prevista nelle prossime ore – della Lombardia da zona arancione a zona gialla.

La situazione, grazie ai sacrifici affrontati durante il mese di novembre, è in netto miglioramento e anche in provincia di Varese l’ottimismo, seppur cauto, domina i più recenti report sul monitoraggio.

I guariti aumentano, i nuovi positivi sono diminuiti drasticamente nell’arco di due settimane – commenta il dottor Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di ATS Insubria – e tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre i dati hanno iniziato finalmente a fornire le risposte che aspettavamo”.

L’ultimo rapporto di novembre segnava per la sola provincia di Varese un totale di 37 mila tamponi effettuati con 11 mila positivi e, tra questi, 6 mila nuovi positivi. Risale invece a ieri, con riferimento alla settimana dal 4 al 10 dicembre, il cambio di passo sul territorio provinciale: 19.568 i tamponi eseguiti, 5.016 quelli che hanno dato esito positivo, con 1804 nuovi positivi registrati.

La panoramica  regionale è soddisfacente, se si pensa che il report dell’ultima settimana di novembre certificava circa 300 mila tamponi eseguiti, con 83 mila positività e 44 mila nuovi positivi, mentre quello emesso dopo la registrazione dei dati dal 4 al 10 dicembre documenta la seguente situazione: 221 mila tamponi eseguiti, 46.331 tamponi positivi, 16.638 nuovi positivi.

Passando all’interpretazione di questi primi importanti risultati, un ruolo fondamentale è ricoperto dal sistema del tracciamento. Non ha dubbi al riguardo la dottoressa Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia, Medicina ambientale e Flussi informativi dell’ATS: “Il parametro in questione è tra quelli che permettono la definizione dei colori delle regioni – afferma – e se il passaggio dalla zona arancione a quella gialla è già stato annunciato, è anche grazie a questa insostituibile funzione, che di fatto ci consente di tenere a casa chi è infetto“.

Una funzione che almeno inizialmente, anche con riferimento al primo periodo della seconda ondata, aveva costretto gli enti sanitari – non solo a livello territoriale – a correre ai ripari, passando da una gestione prettamente “manuale” ad una coordinata mediante l’impiego della tecnologia e degli strumenti digitali.

Da qui la nascita di “SMS Coronavirus”, uno dei mezzi di forza di cui ATS Insubria si è dotata per studiare e seguire i movimenti del Covid. Basti pensare che il numero degli operatori messi a guardia del tracciamento è passato dalle quaranta unità di aprile alle centoventi di ottobre, consentendo al sistema – che avvisa le persone positive sul da farsi tramite una piattaforma online di facile accesso – di toccare il 93% di efficienza.

Molte cose cambieranno in termini di interazione con il passaggio a zona gialla della Lombardia, ottenuto mediante la convivenza, tutt’altro che semplice, con precise e ferree norme comportamentali. Le stesse norme, seppur tradotte in una versione che garantisce ai cittadini maggior flessibilità circa spostamenti e contatti, dovranno necessariamente continuare a scandire i ritmi della vita quotidiana, orientate e rafforzate dal buon senso dei singoli.

Maggior libertà equivale a maggior responsabilità e tra i due fattori si insinua il rischio di veder sfumare i risultati ottenuti precipitando nuovamente e in modo rapido nel baratro. Tutto dipenderà ancora una volta dalle persone e non è con pessimismo o scarsa fiducia, ma bensì con lungimiranza ed esigenze organizzative e di prevenzione, che la direzione di ATS guarda alle prossime settimane e ai prossimi mesi, partendo dalle criticità ancora da superare.

Una in particolare la cita in conclusione di analisi il dottor Catanoso: “Ci segnalano che autobus e treni sono ancora molto affollati. Con la riapertura delle scuole (la data è al momento fissata al 7 gennaio, ndr) ci sarà un incremento nell’utilizzo dei mezzi pubblici. Andranno evitati gli assembramenti sia sui mezzi che all’esterno degli istituti. L’attenzione individuale sarà decisiva, al pari della sensibilizzazione – soprattutto delle famiglie – e della vigilanza”. Anche in questo caso, toccherà alle persone fare la differenza.

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