Uno scenario desolante. Sembra sia passato un tornado, ma non è così. Questa volta gli eventi atmosferici non c’entrano.
Grossi alberi radicati li da una vita, crollati sui sentieri che portano allo stagno di Moncucco, altri caduti all’interno dello stesso specchio d’acqua.
La prima cosa che balza all’occhio degli sconcertati residenti, frequentatori abituali di questa oasi di pace, è il taglio delle motoseghe alla base delle piante.
“Sono passato a metà della scorsa settimana e tutto era a posto. È un disastro, non ho parole, questo è ormai l’unico polmone verde di Luino, spero almeno che qualcuno liberi i sentieri ostruiti, tra l’altro del Cai, al più presto possibile. Inoltre molti fusti tagliati sembrano sani e non malati. In questi tempi difficili un posto così bello è stato la nostra ancora di salvezza, non meritava un trattamento simile, è una vergogna. Un fatto del genere si era già visto circa due anni fa e prima che si sistemasse tutto, abbiamo dovuto attendere parecchi mesi. Ora però è molto peggio”. Questo l’amaro sfogo di un cittadino luinese.
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