Luino | 2 Novembre 2020

Luino, tasse non riscosse: “Problema complesso ma nessun rischio imminente”

L'ex assessore al Bilancio Sgarbi chiarisce la situazione dopo l'appello di Artoni per i 3 milioni mancanti. "Accelerare tempi di recupero crediti, ma il bilancio è ok"

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“Far passare il concetto che manchino tre milioni di euro alle casse comunali è fuorviante”. Inizia così l’intervento dell’ex assessore al Bilancio del Comune di Luino, Dario Sgarbi, in risposta al nostro articolo dedicato agli interrogativi sollevati dal capogruppo di minoranza Furio Artoni durante l’ultimo consiglio.

Interrogativi che ruotano attorno al tema delle tasse non riscosse, diretta conseguenza di quello che Dario Sgarbi, conoscitore di una materia altamente tecnica e complessa, ritiene non opportuno definire con il termine di “ammanco”.

“E’ vero che il comune deve recuperare ingenti crediti da chi spesso, per impossibilità dovuta a cause contingenti come la perdita del lavoro, non paga multe, tasse sui rifiuti o altre imposte – sottolinea Sgarbi entrando nel merito -. Tra l’altro, dopo la crisi del 2008/2009, le situazioni di incapacità di pagamento sono cresciute in modo esponenziale. Non sempre il comune, soprattutto quando i debitori sono nullatenenti, riesce a recuperare con successo i propri crediti”.

La situazione, come già descritto nell’articolo di pochi giorni fa, è però strettamente legata al funzionamento di un meccanismo che obbliga l’ente pubblico ad accantonare denaro in previsione di eventuali emergenze o criticità, per impedire che l’ente stesso faccia affidamento su risorse quantificate ma non ancora riscosse, come per esempio quelle provenienti dalle tasse.

Questo meccanismo si chiama “Fondo crediti di dubbia esigibilità“. Di seguito pubblichiamo una nota con cui l’ex assessore descrive il funzionamento del fondo, ragionando poi sull’impatto prodotto nel contesto economico finanziario del Comune di Luino, in riferimento al contenuto dell’appello firmato dal capogruppo di “Azione civica per Luino e frazioni”.

Il Fondo crediti di dubbia esigibilità nasce da un’esigenza di trasparenza contabile che obbliga gli Enti locali ad evidenziare nel bilancio tutti i crediti nel momento in cui l’obbligazione si perfeziona giuridicamente. Per tale motivo devono essere accertate per intero tutte le entrate dell’ente, anche quelle di difficile esazione e per le quali non è certa la riscossione. A fronte di tali entrate, per ragioni correlate a inesigibilità non ancora manifestatesi (ma temute) ovvero per ragioni di prudenza contabile finalizzate a ridurre o neutralizzare il valore del credito, si inserisce tra le voci di spesa uno specifico accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde). La quota del Fondo crediti dubbia esigibilità a fine esercizio viene accantonata nell’avanzo di amministrazione fino all’effettiva riscossione dei correlati crediti o, diversamente, fino a eliminazione del credito stesso qualora divenuto inesigibile.

Per ridurre tale fondo sarebbe sufficiente eliminare anno per anno i residui attivi con vetustà di 3/5 anni: operazione non condivisa ma anche normativamente non ammessa, se non correttamente documentata dall’Amministrazione uscente nel rispetto di quanto sopra evidenziato, ma anche perché detta operazione non porterebbe nessun vantaggio all’Ente se non quello di non evidenziare la realtà dei crediti residui e non riscossi e la contestuale  riduzione dell’Avanzo di Amministrazione.

Da una verifica effettuata su alcuni Enti, ovviamente similari, ma comunque con caratteristiche diverse dal Comune di Luino le percentuali di Accantonamento, sul totale delle entrate correnti, risultano similari, ma le ritengo poco attendibili in quanto le scelte politico-amministrative,  il territorio, e i servizi erogati portano ad avere entrate e spese completamente diverse. 

Il Disavanzo dì’Amministrazione  è stato presentato e illustrato nel Consiglio Comunale del 10 settembre ed è stato rappresentato come un  disavanzo tecnico in quanto, come evidenziato a pag 12 e13 della relazione sulla gestione 2019, allegata al conto consuntivo, tale disavanzo viene a determinarsi in quanto il Fcde determinato nel 2019, a seguito della modifica del metodo di calcolo da semplificato a analitico, passa da un presunto avanzo d’amministrazione di  € 20.229 a un Disavanzo di € 205.334. In quella sede si è anche auspicato che la nuova Amministrazione provvedesse ad azzerare detto disavanzo, possibilmente con i fondi che potrebbero determinarsi nel corrente esercizio.

Pericolo di default del bilancio. Direi, visti i dati del consuntivo e del bilancio  al 31 agosto 2020, improbabile.

Ciò premesso concordo sul concetto espresso dal consigliere di minoranza Artoni, e più volte rappresentato dalla precedente amministrazione con proposte discusse in consiglio comunale. E’ necessario accelerare i tempi di riscossione in quanto il 2020, il 2021 e 2022 saranno anni che avranno assolutamente necessità di rendere disponibili fondi per affrontare questa nuova tremenda situazione sanitaria che inciderà pesantemente sul fronte sociale e su quello economico/politico.

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