Luino | 14 Maggio 2020

Niente più edicola per L’Eco del Varesotto: il futuro è sospeso tra coronavirus e online

Le conseguenze della pandemia hanno messo in crisi le risorse del settimanale, che ha sospeso le pubblicazioni. Il presidente Vitella: "Una storia che continuerà"

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Per scansare le insidie dell’età anagrafica, fattore in grado di scavalcare il rapporto di fiducia con il lettore e persino l’autorevolezza della carta che sul banco dell’edicolante ha scritto orgogliosamente la sua storia dal 1968 ad oggi, L’Eco del Varesotto aveva tratto tutto il necessario, in termini motivazionali e di impatto visivo, dal restyling grafico svelato ad ottobre dello scorso anno.

Una nuova veste per la testata e per la sua prima pagina, ma anche per l’organizzazione interna delle quindici pagine circa che compongono il settimanale – dal font ai colori, dalle sezioni interne alle rubriche – con cui provare ad allontanare i fantasmi dell’incertezza e contenere il carico di dubbi rispetto all’andamento di un mercato enigmatico ma in crisi continua dai primi anni Duemila.

Un cambiamento dovuto per lanciare a propria volta una sfida ai tempi che corrono, rivendicando fieramente la propria posizione nella vita della comunità lacustre e dell’alto Varesotto, vera voce narrante del periodico diretto da Davide Boldrini, assemblato con il supporto di una sola dipendente ma con le vicende legate ai paesi del territorio e con le iniziative culturali e le avventure sportive delle associazioni, chiamate ad animare puntualmente il menabò prima della messa in stampa.

Una svolta che però, purtroppo, non è bastata a garantire la linfa sufficiente a infrangere l’immobilismo prodotto dal coronavirus, a causa del quale L’Eco non vede la luce dal 15 marzo. E forse mai più la vedrà.

Il futuro non è sereno per nessuno e il Covid non ha fatto altro che esasperare una situazione di crisi, sul versante del fatturato e delle pubblicità che ora ci impone una riflessione profonda sulla cosa più giusta da fare – commenta Franco Vitella, presidente di Ascom Luino, editore del settimanale -. Ad oggi manca l’aiuto dei commercianti, non solo come inserzionisti ma soprattutto come fruitori del settimanale, che era un collegamento diretto con tutti i nostri associati. Venendo a mancare questo aspetto, con l’impossibilità di avere contatti con i luinesi, tra necrologi e annunci di piccola pubblicità – sottolinea ancora Vitella – le difficoltà si sono ampliate”.

L’obiettivo è ovviamente quello di trovare una alternativa per tutelare la tradizione e accompagnare l’Eco lungo la strada di un nuovo inizio dopo la tempesta pandemica. “Stiamo pensando all’online – rivela il presidente dell’Associazione Commercianti – e al modo di ripristinare l’abitudine dei lettori a concedersi una pausa con il nostro giornale davanti ad un caffè. Stiamo pensando anche ad un numero finale, per quanto riguarda il cartaceo, con cui ci congederemo”.

Un congedo da accogliere, si spera, nell’ottica di un fisiologico rodaggio per un ulteriore e non calcolato “aggiornamento”. E non come un addio. “Vogliamo tutelare e non gettare al macero i nostri valori – aggiunge in conclusione Luca Gobbato, direttore di Ascom Luino – fondati sul legame storico con il territorio e con il tessuto imprenditoriale locale nella consapevolezza che, accanto alle analisi sulle prospettive, che sono già in corso, molto dipenderà anche dal prosieguo dell’emergenza sanitaria“.

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