Roma | 5 Maggio 2020

Coronavirus, le incognite del “decreto di maggio” tra risorse alle famiglie e riaperture anticipate

Spiragli per il ritorno alle attività di singole categorie, ma dipenderà dai dati. Critiche dal ministro Bonetti per i no agli assegni per figlio e ad altre risorse

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Risorse insufficienti e richieste non soddisfatte. Nelle ore in cui prosegue il confronto per arrivare alla stesura definitiva – e alla successiva approvazione – del “decreto maggio” per rispondere alle difficoltà economiche generate dal coronavirus, il ministro per le Pari Opportunità e per la Famiglia, Elena Bonetti, è apparso tutt’altro che fiducioso e soddisfatto ai microfoni della trasmissione “Fatti e Misfatti”, come riporta il sito dell’Ansa.

Probabile il no ad un assegno per ogni figlio – tra le prime proposte della titolare del dicastero – e alle risorse ritenute adeguate per congedi parentali e voucher baby sitter, da estendere ad un maggior utilizzo nell’ambito dei servizi educativi.

Queste le principali perplessità sollevate dal ministro rispetto ad una misura che giungerà sicuramente con un mese circa di ritardo (l’ormai fu “decreto aprile”) e nella quale rimangono inoltre da chiarire le tante incognite sugli aiuti alle imprese tramite fondo perduto, sull’entità dei fondi da distribuire alla Sanità (ad oggi si parla di circa 3 miliardi, che in parte saranno investiti per il potenziamento degli ospedali Covid) e sulla possibilità di istituire un reddito di emergenza.

Quest’ultima misura riguarderebbe la platea dei lavoratori (tra cui precari e lavoratori domestici) rimasti esclusi dalle misure del decreto emanato nel mese di marzo. Potenzialmente tre milioni circa di persone, ma alcune stime parlano del doppio e l’idea di assegnare ad ognuno un contributo che potrebbe aggirarsi intorno ai 350 euro (per due mesi consecutivi o tre), difficilmente andrà a soddisfare le esigenze che col passare del tempo diventano sempre più importanti a causa delle difficoltà prodotte dall’emergenza sanitaria.

Alle 18 di oggi il premier Conte incontrerà i sindacati e domani mattina alcuni esponenti del mondo imprenditoriale, mentre rimane in fase di valutazione e studio la possibilità di riaperture anticipate per specifiche categorie, comunque non prima del 17 maggio (le misure che restano in vigore sono quelle attuali) e con il vincolo dei dati sul contagio provenienti dalle regioni, i quali dovranno aiutare a definire scenari incoraggianti e di miglioramento. L’approvazione definitiva del decreto per il mese di maggio è invece attesa entro la settimana, affinché i tempi per muovere le risorse non costituiscano l’ennesimo ostacolo alla ripresa.

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