Curiglia con Monteviasco | 29 Aprile 2020

Monteviasco, “Sulla funivia pretendiamo chiarezza per lavori e tempi di riattivazione”

Ad inviare una nota stampa alla redazione è l'attivista luinese del M5S Cipriano, che chiede risposte alla sindaco Sahnane e al consigliere regionale Cosentino

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Negli scorsi giorni, il 23 aprile, Regione Lombardia ha ufficializzato lo stanziamento di 287mila euro per riattivare l’impianto di risalita che collega Ponte di Piero a Monteviasco, funivia bloccata ormai dal novembre 2018, quando durante un intervento di manutenzione perse la vita il capo-servizio Silvano Dellea.

Ad annunciarlo erano stati sia l’assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, che il presidente Attilio Fontana, così come il consigliere regionale Giacomo Cosentino, attivatosi subito dopo la tragedia per risolvere la situazione e porre fine all’isolamento dei pochi abitanti di Monteviasco.

Oggi, a qualche giorno di distanza, ad intervenire sul problema legato alla funivia e alla piccola comunità del caratteristico borgo di montagna, è l’attivista pentastellato luinese Gianfranco Cipriano, con una nota stampa in cui chiede chiarimenti e risposte sul futuro e sulla gestione dell’impianto.

Ecco la lettera inviata alla redazione da parte dell’attivista 5 Stelle luinese, Gianfranco Cipriano.

Caro consigliere regionale, Giacomo Cosentino e cara sindaca Nora Sahnane,

pensate che nessuno si stia accorgendo di tutte le pezze messe in oltre un anno su azioni controverse nella gestione della vicenda funivia? Confidate di non dover spiegare cosa sia accaduto, passo passo, da quando si è verificato il terribile incidente?

Perché è certificato che di incidente si sia trattato, dopo la relazione d’indagine pubblicata dalla DGIFEMA (Direzione Generale Investigazioni Ferroviarie e Marittime), che mette nero su bianco la completa regolarità e rispondenza alle norme vigenti dell’impianto “funivia di Monteviasco” e appura l’inosservanza da parte dell’operatore delle norme di sicurezza.

Quindi delle due, una: o ripristinare l’esercizio dell’impianto in brevissimo tempo altrimenti denunciare chi negli anni ha firmato la Revisione Generale del 2011, le conformità delle manutenzioni e collaudi anche recenti costati anche oltre 100.000 euro.

Dovete poi spiegare come mai col passare dei mesi le somme a disposizione offerte da Regione sono più che raddoppiate… quindi i primi stanziamenti per cos’erano previsti?

Perché dopo i cinque incontri fatti con la cooperativa vincitrice del bando di gara, che hanno portato ad avere un contratto concordato, avete presentato alla firma la versione iniziale economicamente impossibile da sostenere? Per cinque incontri, cosa avete fatto? Se avete chiesto a Regione altri soldi come potevate pretendere che la cooperativa potesse riuscire con molto meno e addirittura a compenso zero per tutta la prima fase fino al pre-collaudo?

Quello che appare è che avete fatto di tutto dall’inizio affinché l’ingegner Filippi prima e la Cooperativa Montagna Domani poi non mettessero mano all’impianto. Sarete voi a dover spiegare i motivi per i quali ci sia stata una evidente avversione nei confronti della Cooperativa sopra citata che ha gestito questa funivia per 21 anni garantendo sempre il servizio TPL senza alcuna interruzione e senza mai chiedere soldi a nessuno.

Perché ci si è rivolti a professionisti esterni che non hanno alcuna conoscenza della storia e tecnica di questo impianto invece di coinvolgere chi l’ha messa in funzione e gestita per anni con successo?

L’Amministrazione di Curiglia con Monteviasco pare sottovalutare i disagi e i danni economici che l’immobilizzazione dell’impianto ha causato e continua a causare alla popolazione residente, e anche a coloro che hanno investito molte risorse per permettere al paese di continuare a vivere e costituire un presidio irrinunciabile per il mantenimento dell’habitat montano nato più di mille anni fa.

Sarebbe il caso che parte di quelle migliaia di euro messi da Regione comincia ad essere impiegata per stornare le tasse sulle proprietà impossibili da raggiungere oltre che per un contributo alle attività in loco (il comune non ce la fa ma Regione sicuramente si… ne è stata fatta richiesta?).

Che intenzioni ha l’amministrazione in merito alla situazione della teleferica (conforme alla normativa applicabile) realizzata con un contributo della Comunità Montana di 400 milioni di lire. Quando avrete (facendo il giro più lungo e inimmaginabile), ottenuto la riattivazione della funivia, come gestirete la questione legata al trasporto di bombole, carburante, materiale e rifiuti?

Quando penso “lascia stare, è una battaglia persa” ecco che mi chiama qualche abitante o proprietario di casa che mi chiede di insistere nel fare chiarezza. Queste chiamate cominciano ad evidenziare l’esasperazione che sta crescendo nella popolazione che temo possa sfociare presto in una protesta sociale con conseguenti azioni legali.

Vi giro la richiesta: fate chiarezza. Avete il dovere di spiegare passo passo quello che è successo e che il sottoscritto conosce perfettamente come tanti altri che si sono interessati da vicino alla vicenda. Avete il dovere di rendere noto quali sono i lavori per il ripristino dell’esercizio, che richiedono importi così rilevanti, quando la Cooperativa aveva già fatto l’elenco dei lavori necessari che richiedevano importi e interventi molto minori.

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