Nell’ospedale da campo eretto dagli Alpini di Bergamo batte anche il cuore delle nostre valli. È così che tutto l’arredamento prima utilizzato nella RSA di Agra, chiusa ormai da qualche anno, è stato donato dalla proprietà e installato nel presidio delle penne nere dedicato all’emergenza Covid-19.
Letti, armadi e comodini erano stati rimossi dalla “Albertini Vanda”, chiusa a fine ottobre 2017 a causa di alcune questioni politico-burocratiche, tra le quali la mancata contrattualizzazione alla RSA da parte di Regione Lombardia per i 62 posti letto presenti all’interno della struttura sanitaria, che era stata inaugurata nel settembre 2015.
Una triste pagina per il nostro territorio che, a quel tempo, ha dovuto sopportare la disperazione e il disagio di ospiti e famiglie della casa di riposo e contemporaneamente un forte contraccolpo generato dal venir meno di circa 50 posti di lavoro e dell’indotto legato all’attività della struttura.
L’intero arredamento dell’Albertini Vanda era stato temporaneamente stoccato al deposito di Laveno Mombello ed è stata sufficiente una telefonata per far sì che i dirigenti del nuovo progetto bergamasco si affrettassero per venire a verificare la tipologia dei beni, ancora praticamente nuovi. Il giorno seguente ben undici camion erano al deposito del paese lacustre per trasportare tutto l’arredamento all’ospedale da campo bergamasco.
Fermo restando l’importante valore della donazione, l’aspetto di maggior rilievo è stata l’opportunità nell’avere la disponibilità immediata di letti e quant’altro da dedicare all’attività ospedaliera. Una sorta di riscatto per la RSA di Agra che, nonostante la chiusura, è riuscita ad essere fondamentale in un periodo così tanto difficile come quello che stiamo vivendo tutti.
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