(Photo © rsi.ch – archivio tipress) L’emergenza Coronavirus che sta colpendo tutto il territorio della Lombardia, a causa del decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sta avendo gravi ripercussioni sulla quotidianità di tutti i cittadini, tra cui anche i frontalieri dell’alto Varesottto. Grazie al dialogo tra i governi italiano e svizzero, però, sembra si siano delineati chiarimenti utili per i lavoratori che ogni giorni si recano in Ticino.
“Nelle delicate ore notturne che sono seguite alla firma del Decreto del Presidente del Consiglio sull’emergenza Coronavirus, ho subito lavorato affinché i ministeri degli esteri di Roma e Berna si parlassero per chiarire le conseguenze del provvedimento sui lavoratori frontalieri”, dichiara il senatore del Partito Democratico, Alessandro Alfieri, nonché capogruppo in commissione esteri del Senato della Repubblica.
“Grazie a questa interlocuzione – continua Alfieri – è stato chiarito che i nostri frontalieri che non possono utilizzare il telelavoro o le modalità di smart working potranno recarsi quotidianamente al lavoro oltreconfine, rientrando nella fattispecie delle ‘comprovate esigenze lavorative'”.
“Abbiamo inoltre chiesto alle autorità ticinesi di mettere in campo iniziative simili a quelle italiane per promuovere e facilitare le modalità di lavoro da casa anche nel Canton Ticino – conclude Alfieri -. Registriamo positivamente, anche alla luce dell’importanza per la Svizzera dell’opera dei nostri frontalieri, che a Bellinzona si sta lavorando in questa direzione”.
Nel frattempo, però, anche tante realtà lavorative del Canton Ticino si sono attivate per tutelare tutti i frontalieri, permettendo loro di poter varcare il confine, come riferito da parte del senatore Alfieri. “Siamo in contatto da ieri sera con l’autorità federale – ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta alla RSI -, in particolare con i consiglieri federali Ignazio Cassis e Alain Berset; ora il decreto è ufficiale, per noi è importante avere informazioni sulla portata di queste decisioni, sulla loro applicazione e in particolare su eventuali prese di posizione a livello federale. I contatti con Berna continuano, auspichiamo di avere chiarezza al più presto“.
Le parole del sindaco di Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino, nonché presidente dell’
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