“Il mio obiettivo inizialmente era quello di staccare la spina e godermi da solo, in sella alla bicicletta, questa esperienza. Poi le cose sono degenerate“. Nulla di drammatico per il luinese Luca Speroni, classe 1996, che utilizza però questa espressione nel riassumere gli eventi che si sono susseguiti dopo la sua partenza dalla casa di famiglia, sita a Cunardo, alla volta di Barcellona, 1600 chilometri pedalando.
Una vera e propria impresa, che per la scelta delle due ruote – simbolo per antonomasia della resistenza e della forza di volontà applicate allo sport – ricorda un po’ le avventure di Claudia Ronchetti in giro per il mondo: dagli Stati Uniti al sud America, fino alla Nuova Zelanda, partendo da Marchirolo.
Diverse le storie e le destinazioni, simile però la voglia di mettersi alla prova e stabilire un contatto diretto con la natura attraverso luoghi lontani tutti da scoprire. Per Luca, insegnante di sci di fondo di inverno (nonché ex professionista) e impegnato in una gelateria del territorio durante l’estate, l’esigenza era quella di concedersi una pausa lontano da tutto e da tutti ma poi le cose, come già detto, hanno preso una piega diversa, non prevista, inarrestabile e allo stesso tempo stupefacente.
Partito all’alba del 13 ottobre scorso dalla Valmarchirolo, e dopo essere stato scortato fino al confine tra Varesotto e alto Milanese da un gruppo di amici, alzatisi di buonora per incoraggiarlo, Luca ha imposto alle sue gambe e alla sua testa un ritmo di 12-13 ore al giorno sui pedali, fronteggiando imprevisti – come le due gomme a terra nei primi 240 chilometri della tappa Cunardo – Savona o la rottura del cambio all’inizio della seconda tratta -, sfidando la pioggia e le diverse condizioni atmosferiche, ma anche i crampi e la stanchezza, concedendosi però passeggiate rilassanti in riva al mare, cene a pranzi rigeneranti.
Aggiornando amici e parenti attraverso un blog, interamente dedicato all’esperienza, è scattato un meccanismo che il giovane atleta non aveva minimamente considerato. Le interazioni via social si sono moltiplicate senza sosta per giorni, raggiungendo centinaia di persone – tra volti noti e perfetti sconosciuti – che hanno seguito con entusiasmo l’evoluzione del viaggio, proseguito dalla Liguria a Valleggia, poi Diano Marina, Taradeau, Nizza e Saint Martin De Crau, tappa che Luca ha dedicato ad un altro luinese, Andrea Rossi, e alla sua battaglia contro la malattia, sfruttando il seguitissimo blog e il profilo social “speroebbasta96” per sostenere la raccolta fondi in favore del 26enne.
Tra boschi, vigneti, strade in salita e discese con vista sugli Appennini, circondati dai colori dell’autunno, Luca ha attraversato il confine con la Spagna, giungendo a Foixà e poi finalmente a Barcellona, nella giornata di sabato, dove tagliato il suo personale traguardo ha abbracciato i nonni che in questa impresa hanno ricoperto un ruolo particolarmente prezioso.
“Mi hanno seguito con il loro camper lungo tutto l’itinerario – racconta il giovane ciclista – ospitandomi la notte presso i campeggi, offrendomi lo spazio per riposare e recuperare le energie, tenendomi compagnia nei momenti di pausa. Sono stati formidabili. Con loro sono cresciuto, hanno seguito e sostenuto i miei impegni sportivi fin da quando ero piccolo. E’ stata davvero un’avventura fantastica – sottolinea in conclusione Luca – non mi aspettavo tutta questa attenzione. Ora mi godo un po’ di riposo“.
Per ripercorrere nel dettaglio l’intero viaggio, attraverso le pagine del blog “Barcellona with my love”, cliccare qui.
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