Cremenaga | 10 Agosto 2019

Rapine e furti, “Più presidio e recinzione lungo i valichi di Ponte Cremenaga e Fornasette”

A chiederlo a gran voce al Consiglio federale e al Consiglio di Stato è l'amministrazione di Monteggio, dopo i recenti episodi di criminalità al confine

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L’eclatante rapina avvenuta a due passi dal confine, lo scorso 5 luglio, ha riaperto una ferita che interessa l’intero territorio di confine, tra chi vuole i valichi secondari tra Italia e Ticino chiusi di notte e chi, invece, evidenzia come gli ultimi episodi criminali siano avvenuti in pieno giorno.

E così, già nei giorni successivi alla rapina, dal Municipio di Monteggio l’amministrazione aveva tuonato chiedendo proprio la chiusura notturna dei valichi, cercando di coinvolgere anche altri comuni limitrofi, come Sessa, Croglio e Ponte Tresa. Parere diverso, invece, dall’altra parte del confine, quello dei sindaci di Cremenaga, Domenico Rigazzi, e di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, che si sono appellate alle autorità italiane e ticinesi per implementare i controlli.

Questo, però, non basta ai piccoli comuni ticinesi di confine, che hanno scritto due lettere, per chiedere aiuto al Consiglio federale e al Consiglio di Stato. “Riteniamo che sia arrivato il momento di chiedere con forza che i valichi di Ponte Cremenaga, Fornasette e Cassinone vengano nuovamente presidiati 24 ore su 24, oppure che vengano presidiati durante il giorno e chiusi durante la notte”, si legge nella nota firmata dal sindaco Marchesi e inviata al presidente della Confederazione Ueli Maurer.

Nonostante la presenza di una “rete di controlli puntuali – garantiti dalla Polizia intercomunale, dalla Cantonale e dagli agenti dell’Amministrazione federale delle dogane – non ci può sentire tranquilli e questa semplicità di attraversamento del confine provoca insicurezza“. Fra le richieste elaborate dal Comune di Monteggio, infine, vi è anche quella di ripristinare interamente la recinzione lungo tutto il confine.

(Foto © cdt.ch Rescue Media)

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