Lombardia | 16 Maggio 2019

Tangenti in Lombardia, indagata anche l’europarlamentare Lara Comi

La Procura di Milano contesta una fattura di 31mila euro del gennaio 2019 da Omr holding alla società Premium consulting srl, tra i cui soci figura la forzista

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Dopo lo scandalo tangenti e corruzione di inizio maggio, che ha portato ad arresti e misure cautelari per 43 persone, tra amministratori e imprenditori lombardi, compresi diversi importanti esponenti di Forza Italia a livello locale e regionale, continuano le indagini della Dda di Milano, che hanno innescato tanti rivoli della maxi-inchiesta.

Se a finire in manette è stato Nino Caianiello, dominus politico della provincia di Varese, che tesseva il giro di affari e di trame politiche tra nomine, incarichi e appalti in un sistema collaudato che ha coinvolto anche gran parte della Lombardia, uno dei rivoli riguarda anche l’europarlamentare Lara Comi, che ieri è entrata nel registro degli indagati, posizione emersa dalle carte dell’inchiesta per una intercettazione tra Nino Caianiello e Giuseppe Zingale, dg di Afol.

L’iscrizione della Comi è legata alla figura di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia e presidente dell’azienda Officine Meccaniche Rezzatesi (Omr), e il reato contestato è il finanziamento illecito: la forzista, infatti, è accusata di aver ricevuto un finanziamento illecito, lo scorso gennaio, da 31mila euro da Bonometti, anche lui indagato per questo fatto.

Da quanto si apprende, a fronte del denaro versato, l’industriale bresciano avrebbe ricevuto uno studio che non sarebbe altro che una tesi di laurea scritta da uno studente e facilmente reperibile su internet. Il titolo, secondo quanto ricostruito dalle indagini: “Made in Italy, un brand da valorizzare e da internazionalizzare per aumentare la competitività delle piccole aziende di torrefazione del caffè”. Questa l’anomalia contestata dalla Procura, per un tema che poco interesserebbe all’attività dell’azienda di Bonometti, che si occupa di componenti per auto.

L’europarlamentare, candidata alle prossime elezioni europee, invece, dice che si tratta di un’accusa “assurda” e che continuerà la campagna elettorale.

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