Luino | 29 Aprile 2019

Territorio, ambiente, lavoro ed Europa: gli attivisti e il M5S incontrano Luino

Tanti ospiti e numerose idee emerse dall'incontro di venerdì. Grande attenzione per i giovani e per le istanze locali, presente per un saluto anche il senatore Paragone

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Tanti temi, parecchie idee e un unico filo conduttore che unisce il concetto di Europa alle esigenze del territorio e della realtà locale. Così gli attivisti luinesi del Movimento Cinque Stelle, con il gruppo al completo, si sono presentati nella serata di venerdì davanti ad un buon numero di cittadini, giunti presso la sede di via Voldomino a Luino per sentir parlare di futuro a trecentosessanta gradi.

Diversi anche gli ospiti chiamati ad intervenire, introdotti dall’attivista Gianfranco Cipriano, moderatore della serata, a cominciare da tre candidate per le Europee di fine maggio: la capolista per il nord ovest Maria Angela Danzì, l’ex consigliera regionale Paola Macchi ed Eleonora Evi, reduce dal suo primo mandato, speso in gran parte tra i banchi della commissione Ambiente.

Proprio Evi, inaugurando l’incontro di via Voldomino, ha riflettuto sulla percezione attuale dell’Unione Europea nella vita di tutti i giorni degli italiani, sottolineando poi, dal suo personale punto di vista, il passaggio dalla solidarietà delle origini alle porte chiuse dell’austerità, che rendono l’Europa stessa troppo lontana dalla concezione di “casa” e soprattutto dalle ambizioni dei giovani.

“Dalla mia esperienza in commissione Ambiente – ha affermato Evi – ho avuto modo di percepire questo distacco in prima persona, di notare come le decisioni più importanti vadano troppo spesso a favorire solo alcuni, a discapito di molti“. Per rendere meglio l’idea del distacco dalla vita reale, l’eurodeputata ha poi citato un esempio: “la definizione di piccola e media impresa racchiude attività fino a 250 dipendenti e con un fatturato di 250 milioni di euro”. Decisamente oltre la dimensione del nostro paese.

Prima di lasciare la parola agli altri relatori, Evi ha riservato un commento alla gestione dei GAL (Gruppi di Azione Locale) sul territorio, raccogliendo così lo spunto lanciato dall’attivista Luca Pandolfi, che per l’ennesima volta ha invitato la cittadinanza a chiedere delucidazioni al vice sindaco Alessandro Casali, data l’assenza di chiarimenti su punti specifici della vicenda, tra cui il fallimento del progetto, dopo che gli stessi avevano infuocato, lo scorso novembre, il confronto tra amministratori durante un’assemblea di Comunità Montana: “GAL significa parlare di fondi europei – ha sottolineato Evi – è triste e spiacevole pensare che chi ha governato a livello locale, soprattutto regioni e province, troppo spesso abbia avuto una gestione a dir poco opinabile di questi fondi”.

Di territorio, dopo un breve saluto del senatore Gianluigi Paragone, impegnato in un tour italiano per parlare di politiche del lavoro, piccola impresa, banche e welfare, hanno parlato Roberto Cenci e Paola Macchi, ripercorrendo le rispettive esperienze in consiglio regionale. Cenci, a proposito dei finanziamenti già partiti (7 milioni di euro iniziali) per il risanamento del lago di Varese, Macchi in merito alla legge promossa per aiutare i piccoli comuni prealpini (circa 2 milioni di euro), e per tornare sui fondi messi a bilancio dall’ente per l’acquisto di un mezzo bimodale (importante per la sicurezza sui binari) poi spariti nel nulla. “Invito tutti a farsi sentire, ad ogni livello – ha chiesto Macchi rivolta al pubblico -. Picchiare i pugni sul tavolo a volte serve per ottenere ciò che ci spetta”.

Su treni e rotaie, parola come di consueto a Giorgio Bosoni che ha ricordato i rischi per la sicurezza connessi all’avvento di Alptransit, ma anche le possibili ripercussioni sul turismo delle seconde case e non solo, “a causa del passaggio continuo di treni – saranno novantadue al giorno – del trasporto di sostanze pericolose – oltre trecento tipi – dell’inquinamento acustico, del grosso limite del binario unico”. L’attivista luinese Anita Ravenda ha fatto il punto della situazione sugli scarichi fognari della città lacustre, un sistema interessato da molteplici criticità, come più volte raccontato nel corso degli ultimi mesi, tra sversamenti a lago e segnalazioni. Del bio architetto Riccardo Chisari un ultimo intervento sull’ambiente, questa volta inquadrato come emergenza globale per quanto concerne i problemi del sovraffollamento e quelli legati al consumo di acqua, quel bene indispensabile alla vita ormai da tempo identificato su scala mondiale come “oro blu”.

Grande interesse infine sul versante “giovani – lavoro” per la testimonianza portata da due esperti provenienti dall’alto milanese, Andrea Pessino e Roberto Salvato, in prima linea per rilanciare tutto il potenziale fino ad oggi rimasto nell’ombra degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), “da non confondere con gli ITIS e le scuole superiori”, piccola nota introduttiva. Gli ITS non sono una novità, esistono in Italia da una decina d’anni ma sono davvero in pochi a conoscerne, come detto, le virtù formative. In tutta Italia gli iscritti sono circa 13mila, in Germania sfiorano gli 800mila, in Spagna e Francia circa 500mila. I dati sono di Confindustria, e tutti i paesi europei citati, con un numero di iscritti infinitamente superiore, hanno una produzione più limitata, in campo manifatturiero, rispetto all’Italia.

Gli ITS offrono corsi in alcuni casi gratuiti, necessari per ottenere certificazioni che invece nelle aziende sono a pagamento” hanno spiegato i due ospiti, e questo è il primo paradosso. Il secondo sta nel fatto che i diplomati ITS, sulla base dei numeri relativi ai contratti occupazionali, trovano lavoro per l’82% dei casi nell’arco di dodici mesi. “Nell’area di Busto Arsizio, specificatamente, si contano venti diplomati all’anno e quattrocento offerte di lavoro”. Uno spazio enorme per giovani e famiglie, tornando alle considerazioni di inizio serata, che anche la città di Luino potrebbe cogliere per un significativo cambio di passo.

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