Lavena Ponte Tresa | 3 Aprile 2019

Rifiuti abbandonati, anche Lavena Ponte Tresa dichiara guerra agli incivili. Tra loro uno svizzero

Ben quattro le sanzioni elevate ai residenti, grazie all'uso della video-sorveglianza e al lavoro degli agenti della Polizia Locale. "I controlli continueranno"

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Così come sta avvenendo a Germignaga, dove grazie alle immagini della video-sorveglianza sono stati sanzionati cinque cittadini, rei di aver abbandonati numerosi sacchetti della spazzatura in piazza Partigiano, anche l’amministrazione di Lavena Ponte Tresa ha avviato ed aumentato i controlli sul territorio per contrastare gli incivili che non compiono la raccolta differenziata in paese.

Per questa ragione il comune, con l’obiettivo di far fronte all’abbandono incontrollato dei rifiuti lungo le strade, nei cestini pubblici, ai margini del bosco, ha dotato la Polizia Locale di Ponte Tresa, a partire dal 2019, di minibox di video-sorveglianza mobile da collocare nei punti critici del territorio comunale e nelle situazioni segnalate dai cittadini.

“In queste settimane – ha spiegato il sindaco del paese sito sul lago Ceresio, Massimo Mastromarino -, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini sono state elevate quattro contravvenzioni per abbandono di rifiuti nel territorio comunale. Dalla prossima settimana la telecamera mobile sarà impiegata in quelle zone dove sono stati depositati sacchi del rifiuto secco non esposti correttamente nel bidone dotato di RFID”.

Come in alcuni comuni dell’Alto Varesotto, anche Lavena Ponte Tresa, quindi, punta dritto contro l’inciviltà dei cittadini, e tra essi è stato pizzicato anche uno svizzero, che aveva deciso di “esportare” la propria spazzatura oltre la dogana di Ponte Tresa. Già lo scorso primo aprile, giorno in cui si è dato il via alla raccolta del residuo secco con il mastello RFID, il primo cittadino Mastromarino aveva denunciato già una particolare situazione, nella quale qualcuno non ha capito il nuovo sistema, esponendo ancora il sacco viola. Preoccupano – conclude Mastromarino -, soprattutto, alcune attività commerciali della ristorazione che a quanto pare non hanno neppure ritirato il carrello codificato”.

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