Se sul monte Martica continua il lavoro di bonifica delle squadre di terra (vigili del fuoco, uomini e donne dell’antincendio boschivo e Protezione civile), le indagini dei carabinieri forestali e della Procura di Varese vanno avanti per accertare eventuali responsabilità sulle cause che hanno distrutto circa 400 ettari di bosco in pochi giorni.
Nel frattempo, però, mentre le operazioni sono nella loro fase conclusiva, singolare è il ritrovamento avvenuto ieri, riportato sulla Prealpina, nel territorio dell’Alpe Tedesco, la zona in cui i D.O.S. lunedì coordinavano le operazione dei diversi fronti di fiamme che aveva comportato anche la chiusura della SS233.
Un cittadino, percorrendo i sentieri del bosco tra il Poncione di Ganna e l’Alpe Tedesco, ha notato la presenza sul terreno di diavolina, il classico prodotto infiammabile usato per accendere il fuoco. Solo alcuni grammi che, però, sarebbero potuti bastare per far scoppiare un altro rogo, a pochi centinaia di metri di distanza dalla Martica.
Insieme alla diavolina, però, sono stati ritrovati anche altri resti, come gli avanzi di “due fuochi spenti, un paio fra padelle e pentole, sacchetti di kebab e carbonella, lattine di bibite, zaini e altri rifiuti”. Non si conoscono le cause dell’abbandono, se opera di un piromane o se si tratta di una caduta sia accidentale, ma probabile invece potrebbe essere la pista che indica, ancora una volta, come avvenuto negli scorsi mesi, quanto i boschi dell’Alto Varesotto “accolgano” le attività illecite di spacciatori che, al sicuro da occhi indiscreti, vendano le loro dosi nel bosco. (Foto di repertorio)
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