Luino | 11 Novembre 2018

Coca, eroina e hashish: la maxi operazione della Polizia di Luino nei boschi dell’Alto Varesotto

Mesi di indagini nelle zone boschive del luinese, Valganna e Val Marchirolo: otto arresti e sette denunce. Scoperto un sistema criminale alla "Gomorra"

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Maxi operazione della Polizia di Frontiera di Luino che, a partire da un semplice fermo di un 34enne luinese, noto alle forze dell’ordine, che stava andando ad acquistare marijuana nei boschi tra Montegrino Valtravaglia e Cugliate Fabiasco, ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora: qui hanno trovato, infatti, una rudimentale capanna con all’interno bibite e alimenti, mentre all’esterno vi erano buche profonde pochi centimetri scavate nel terreno, e all’interno sono stati rinvenuti due involucri di cellophane, per un totale di una decina di grammi separati.

E così in pochi mesi di indagini, iniziate nel febbraio 2017, sono stati arrestati otto uomini, dai 21 ai 33 anni (sei di cittadinanza marocchina, di cui uno irregolare, e due italiani residenti sul territorio), e denunciate altre sette persone. È stato svelato un sistema di spaccio consolidato che non aveva nulla da invidiare alla serie tv “Gomorra”, dove le vele di Scampia, nel loro degrado, lasciano campo libero a delinquenza e spaccio di droga.

Le zone boschive del luinese, della Valganna e della Val Marchirolo, infatti, sono state utilizzate per diversi mesi come luoghi di spaccio: un panorama criminale composto da tre gruppi autonomi di spacciatori che si conoscevano e si coordinavano tra loro per la spartizione delle piazze boschive, aiutandosi anche, in caso di bisogno, avvertendo gli altri “colleghi” della presenza di forze dell’ordine. Gruppi che avevano un capo, che gestiva i “grandi” affari, gli intermediari di compravendita al dettaglio e i “cavallini”, che si occupavano di mediare, di fare da vedetta e di trasportare la droga.

Cocaina, eroina, marijuana e hashish, senza distinzione: tutte le tipologie di droga, a seconda delle richieste di centinaia di assuntori dell’Alto Varesotto, erano a disposizione degli spacciatori. Il lavoro degli agenti della Polizia di Luino è durato diversi mesi: grazie all’uso di intercettazioni telefoniche, di appostamenti, sequestri e localizzazioni GPS dei soggetti coinvolti, è stata sgominata questa intera rete di spaccio, che aveva i suoi tentacoli nelle zone boschive del laghetto di Montegrino Valtravaglia, Sette Termini, Alpe Tedesco, Marzio, Cadegliano Viconago, Valganna, Luino, Rancio Valcuvia e Brissago Valtravaglia, senza dimenticare Bedero Valcuvia e Brinzio.

Un’operazione che si aggiunge a tutte le denunce e agli arresti che, da tempo ormai, le forze dell’ordine continuano a compiere nel territorio dell’Alto Varesotto, a dimostrazione del fatto che lo spaccio nei boschi è un reale problema sociale.

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