(articolo di Alessandro Franzetti) Da settembre 2018 don Eugenio Rossotti, classe ’39, ordinato nel 1963 dall’allora vescovo ausiliare di Milano Giovanni Colombo, allora rettore del seminario, è residente a Maccagno con Pino e Veddasco (precisamente a Pino). Il suo primo incarico a Busto Arsizio nella parrocchia dei Santi Apostoli, poi dal 1982 ininterrottamente parroco a Magnago (decanato di Castano Primo, zona pastorale di Rho) per 36 anni.
A Magnago don Eugenio ha valorizzato molto la pastorale giovanile e l’oratorio, seguendo generazioni di ragazzi e giovani poi diventati adulti. Magnago è un paese di grande tradizione cattolica.
Conservare la fede e la tradizione sono punti forti nella missione di don Rossotti. Il suo ministero si può ben esprimere con una frase celebre di San Giovanni Paolo II: “Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”.
A Magnago fino al termine del suo mandato di parroco (durato fino ai 79 anni ben 4 anni dopo le dimissioni), ha cercato con la sua testimonianza di mantenere viva la fede cattolica in un tessuto sociale in continuo movimento.
Ora è sacerdote residente a Pino sul Lago Maggiore dall’8 settembre, e si occupa della cura delle persone residenti a Pino e a Tronzano. Celebra messa tutti i giorni, e ha ravvivato la pastorale di queste due perle del Verbano incastonate tra le montagne e il Lago, ai confini tra Lombardia, Piemonte e Ticino.
Vive l’amicizia e la fraternità con alcuni sacerdoti, che condividono con lui il ministero in altri luoghi. Don Eugenio è un classico prete ambrosiano a tutto tondo, ortodosso e saldo nella fede, ma aperto e solidale con chiunque a lui si rivolga.
Siamo fortunati ad avere un presbitero così nel nostro Decanato, e sono sicuro che don Eugenio non finirà di stupirci, perché per lui la fede è un incontro, quello con Gesù.
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