“Davvero ben fatto e nella modalità che più apprezziamo”. Questo è il commento di Gianfranco Cipriano che a nome dei pentastellati luinesi esprime il consenso per la manovra “No Slot” targata Caterina Franzetti, assessore ai Servizi Sociali del comune di Luino, e da tutto il Piano di zona del distretto di Luino, nonostante il parere negativo, per un mancato incontro prima dell’attuazione dell’ordinanza, da parte delle associazioni di categoria.
Il regolamento, infatti, dopo aver trovato il parere positivo dei consigli comunali dei 23 comuni su 24, eccezion fatta per il comune di Mesenzana, ora è in fase di attuazione da parte dei comuni tramite un’ordinanza sindacale che imporrà gli orari di chiusura, come raccontato negli scorsi giorni, a partire dal 20 febbraio.
“Un provvedimento apprezzabile nel merito e nel metodo – continuano gli attivisti luinesi -. Nel merito, constatiamo che accoglie i contenuti espressi nella proposta di mozione che abbiamo protocollato nel 2016 (ad eccezione della parte che voleva incentivi ai locali che avrebbero rimosso le macchinette o penali per chi le avrebbe mantenute), nel metodo, applaudiamo ad una linea ampiamente condivisa e senza tentennamenti”.
“Uniche stonature – continua ancora la nota -, la posizione di Ascom Luino, secondo noi a sfavore della quasi totalità dei commercianti e non solo, che ha tentato di frenare sull’ordinanza, e per la quale vorremmo una dichiarazione ufficiale del Presidente Vitella. L’altra, quella del sindaco Rossi di Mesenzana e della sua amministrazione che sceglie all’ultimo momento di non allinearsi ai comuni No Slot”.
“Ad eccezione di tale decisione (riferendosi a Rossi, ndr) – spigano infine – abbiamo sempre apprezzato il suo operato ma questa volta, non mancheremo di promuovere azioni propagandistiche nei prossimi giorni per sensibilizzare gli abitanti di Mesenzana, i commercianti a tutela dei giocatori patologici e a danno della attività che vedono mangiare dalle macchinette, denaro che altrimenti sarebbe speso diversamente, senza danneggiare i giocatori patologici e famiglie”.
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