Besozzo | 22 Novembre 2018

Besozzo e Comerio insieme a “Un posto nel mondo” con la proiezione di “Un paese di Calabria”

I comuni si occupano da marzo di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati e partecipano alla 17ma edizione della rassegna di cinema e documentazione sociale

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Il Comune di Besozzo è titolare, dal marzo 2018, con il Comune di Comerio, di un progetto triennale SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) con la Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione come ente attuatore, progetto classificatosi al 12° posto sui 98 progetti approvati dal Ministero degli Interni.

Anche quest’anno i due comuni fanno parte dell’evento “Un posto nel mondo, percorsi di cinema e documentazione sociale” giunto quest’anno alla 17esima edizione.

All’interno della rassegna è presente infatti l’appuntamento di venerdì 23 novembre alle ore 20.45 presso la Sala Letture della Biblioteca in via Mazzini a Besozzo, con la proiezione del film “Un paese di Calabria”, diretto da Shu Aiello e Catherine Catella.

Il documentario, girato nel 2016, narra la storia di Riace, una località svuotata dall’emigrazione, e di un sindaco, Mimmo Lucano, che è riuscito a dare vita a un’utopia: accogliere i migranti sbarcati sulle coste italiane per ripopolare le strade e le case del paese.

Il film racconta l’esperienza di Riace e l’immigrazione come trasformazione e recupero, di un paese da cui i giovani sono fuggiti per costruire altrove il loro futuro, lasciando dietro di sé case abbandonate e un paese di vecchi. Le ondate di migranti in fuga dalla guerra e dalla povertà hanno iniziato ad approdare sulle coste calabresi e quegli sbarchi, che tanti vedono come un pericolo, sono diventati per Riace la speranza di una rinascita.

La storia di un’amministrazione e di una cittadinanza che hanno saputo guardare lontano, facendo dell’accoglienza e dell’integrazione una missione. Un racconto fatto di persone, di vite trapiantate e devozione popolare, impegno politico e lotta alla ‘ndrangheta. La cronaca di una trasformazione coraggiosa guidata da un principio: nessuno si salva da solo.

“Vogliamo denunciare la criminalizzazione degli atti di solidarietà e accoglienza dei rifugiati in Italia, in Francia e ovunque in Europa, per sostenere l’importanza del modello di accoglienza messo in atto dal sindaco e dai suoi concittadini, oltre che per proporre una riflessione sui cicli migratori” raccontano le autrici del film.

La serata rappresenterà la solidarietà all’esperienza di Riace anche attraverso la presentazione del libro “Mimì capatosta” di Tiziana Barillà, e oltre a questo vuole esprimere le grandi preoccupazioni per il Decreto Salvini in procinto di essere trasformato in Legge dal Governo in carica, ma soprattutto raccontare l’esperienza di accoglienza messa in atto dai due Comuni del varesotto.

Lo farà attraverso testimonianze dirette delle persone che stanno collaborando a questa esperienza e con il racconto di quello che si sta cercando di fare per garantire alle persone in accoglienza di costruirsi un percorso di autonomia positiva nel nostro territorio.

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