Varese | 16 Ottobre 2018

Confartigianato Varese, il futuro di imprese e territorio nell’equilibrio tra vita e lavoro

Presentate in mattinata, presso la sede provinciale dell'ente, le linee guida dell'adesione alla rete di Ats. Le tematiche in 3 incontri tra Saronno, Gallarate e Varese

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“L‘equilibrio vita-lavoro è una strada di non ritorno per tutti, imprese e territori. In futuro sarà questo equilibrio, combinato ad azioni di sistema, a delineare la geografia del lavoro e dello sviluppo”. Con queste parole Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Imprese Varese, ha introdotto questa mattina, presso la sede provinciale dell’ente, l’obiettivo che l’associazione intende perseguire nei confronti delle piccole e medie imprese, nonché degli altri attori del territorio, attraverso l’adesione alla Rete territoriale di conciliazione vita-lavoro, che vede come capofila L’Ats dell’Insubria.

E’ un meccanismo ad incastro quello che lega aziende e territori. Un meccanismo oliato dal raggiungimento, sempre più importante, del bilanciamento ottimale tra tempi della vita e tempi del lavoro, sia in azienda che fuori. Anche grazie al coordinamento tra enti pubblici e privati.

“Per favorire questa evoluzione, che in altri paesi è già strutturale, occorre infatti che il sistema sia in grado di operare in sinergia, per non lasciare le aziende sole nel perseguire tali obiettivi, e per non aprire la forbice delle disparità”, ha proseguito Colombo, ricordando come l’associazione si sia mossa anche nel concreto, “mettendo in atto negli anni un insieme di azioni che hanno consentito di maturare esperienze e know how che trasferiremo alle piccole e medie imprese, agli enti pubblici, ai territori nel loro insieme e a tutti colori che sono chiamati a garantire livelli di benessere e competitività territoriale sempre più elevati”.

Conciliazione è salute – ha confermato il responsabile coordinamento reti di Ats Insubria, Marco Orsenico -. Adottare strategie per facilitare la compatibilità fra tempi di lavoro e impegni familiari dei dipendenti ha ricadute positive incalcolabili, in termini di benessere e anche economici, ma prima di tutto a livello di salute: fosse solo per questo diventa prioritario anche per le piccole realtà avviare progetti di conciliazione”. Di qui le azioni messe in campo dall’ente.

Anche la scelta di Confartigianato, in questo senso, è di testimonianza e azione. “Oggi aggiungiamo ulteriore valore allo strumento della piattaforma welfare – ha spiegato Lucia Pala, responsabile di AreaLavoro – e ci proponiamo di aggiungerne sempre di più in futuro, sia attraverso gli strumenti che già sono a disposizione delle imprese (Fondazione San Giuseppe, Moa, bilateralità, formazione, alternanza scuola-lavoro, servizi per l’autoimprenditorialità e l’innovazione), sia introducendone di nuovi”.

Percorrere questa strada è determinante per lo sviluppo delle Pmi stesse e per la competitività di intere aree, come la provincia di Varese, che nel futuro dovrà sfoderare armi affilate per non soccombere al pressing del Canton Ticino da un lato e dell’area metropolitana milanese dall’altro. Il caso della fuga di professionalità verso la Svizzera, che sta impoverendo il Luinese, è paradigma di quanto la capacità di mantenimento dei talenti passi anche da equilibrio tra vita e lavoro, welfare e wellbeing, oltre che dall‘intervento normativo per l’incremento del netto in busta a favore dei lavoratori, al quale Confartigianato Varese sta lavorando da oltre un anno.

“In questo senso – ha riferito la responsabile Risorse Umane, Monica Nizzolini -, consideriamo fattore strategico l’essere parte di una rete alla quale cercheremo di contribuire da subito attraverso tre incontri che porteranno da Saronno a Gallarate, fino a Varese, le tematiche della flessibilità organizzativa, dell’equilibrio vita-lavoro, del welfare aziendale e dei relativi sgravi contributivi. Della contrattazione territoriale e degli accordi di secondo livello”.

D’altronde il terreno, mai come in questo periodo, può dirsi fertile. Il Welfare Index riporta che oltre il 50% delle imprese vuole accrescere nei prossimi 3-5 anni il benessere dei lavoratori, in particolare negli ambiti della salute, dell’assistenza, della conciliazione vita-lavoro, della formazione e della mobilità sociale. Il tutto in forza di un dato di fatto: se nel 2016 solo il 25,5% delle Pmi aveva esplorato almeno quattro dei dodici ambiti del welfare aziendale, oggi la quota è salita al 41,2%. “Dati che, da pionieristici, vogliamo diventino strutturali – ha concluso il direttore generale Colombo -, fornendo, a partire dall’esperienza diretta di Confartigianato Varese, occasioni di accrescimento del valore a misura di Pmi”.

I tre incontri in calendario sono i seguenti: 6 novembre, “La flessibilità organizzativa per l’equilibrio vita-lavoro”, presso Star Hotel (via Varese, 23, Saronno); 20 novembre, “Welfare aziendale e sgravi contributivi”, presso la Sala Convegni della sede di Confartigianato (viale Milano, 69, Varese); 4 dicembre, “Contrattazione territoriale e accordi di secondo livello”, presso la Sala Turri della sede di Confartigianato.

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