Il gruppo Guardie Ecologiche della Comunità Montana Valli del Verbano, l’ombra degli anfibi durante il periodo riproduttivo, ha chiuso negli scorsi giorni la sua ventitreesima stagione di salvataggio con numeri che certificano la qualità di un impegno fondamentale per la salute dell’ambiente, nonché la passione con cui dal 1995 i volontari, muniti di secchielli e pile, scendono in campo a coordinare la fase migratoria di rane e rospi verso gli stagni in cui vengono deposte le uova.
Un servizio che nel bene e nel male non manca mai di stimolare reazioni all’interno della comunità, soprattutto quando gli automobilisti si imbattono nei resti degli esemplari che impattano contro i veicoli nel corso della “traversata“, ma che meriterebbe sicuramente più attenzione anche per gli importanti risultati raggiunti nelle numerose ore di assistenza a bordo della carreggiata, impiegate proprio per garantire il lieto fine a questo delicato e per certi versi complesso processo.
Nello specifico la strada in questione è la SS394 nel tratto che prende il nome di Località Lische, e che collega i comuni di Mesenzana e Cassano Valcuvia. Qui i volontari hanno trascorso negli ultimi mesi ben cinquantacinque serate, molte delle quali sotto una pioggia incessante, riassunte nei dati statistici raccolti di volta in volta per monitorare l’andamento della situazione.
“I risultati sono confortanti se pensiamo che per la prima volta abbiamo usato integralmente una rete, al posto delle solite barriere in laminato – racconta il coordinatore del gruppo, Gabriele Gobbato -. Contrariamente ai desideri, la posa ha riguardato un tratto di circa 800/850 metri, come negli scorsi anni, utile a mettere in sicurezza soprattutto la fase di “andata”, ovvero dalla montagna ai luoghi riproduttivi”.
Gli animali censiti in andata, tra Bufo Bufo, Temporaria e Dalmatina, le tre specie che popolano la zona, sono in totale 2.223 (contro i 2.580 del 2017), mentre quelli classificati al ritorno sono 1.417 (contro i 369 dell’anno precedente). Un’ulteriore annotazione riguarda poi il numero degli animali morti, passato da 197 a 245. Un aspetto che, spiega ancora il coordinatore, “è dipeso in buona parte dalla mancanza di barriere di ritorno“.
“Il tasso degli animali morti, rispetto ai salvati, è stato del 6,68% nel 2017, contro un 6,73% di quest’anno, che ci consente di mantenere un livello di salvataggi, dal 1993 al 2018, pari al 95,5%“. Nei grafici del gruppo Guardie Ecologiche spunta infine un ultimo e incoraggiante dettaglio, l’aumento delle specie monitorate, importante per l’ambiente e per gli anfibi, con un totale del +23,4% degli animali.
“Un grazie particolare va a GEV Augusta e alle volontarie di Dimensione Animale – sottolinea in conclusione Gobbato -, che ci hanno supportato nella raccolta nonostante il già gravoso impegno presso le loro associazioni. Sono meravigliosamente instancabili. Ringrazio tutti di cuore, ricordando che eventuali nuove persone, desiderose di schierarsi al nostro fianco per dare una mano, sono sempre bene accette“.
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