Luino | 21 Marzo 2018

ANPI Luino, “In atto un pericoloso processo di sdoganamento dei movimenti neofascisti e neonazisti”

Dura presa posizione della sezione ANPI dopo la decisione del consiglio comunale di non vietare le manifestazioni a stampo fascista sul territorio. Ecco le loro parole

Luino, l'A.N.P.I da appuntamento ad iscritti e amici per l'incontro di sabato 4 marzo
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Il direttivo ANPI di Luino, riunito in data 20 marzo, ritiene doveroso prendere posizione in merito a recenti dichiarazioni pubbliche, rimbalzate anche sui social network, tendenti a minimizzare il fenomeno dei continui rigurgiti nazifascisti. “Ci limiteremo – spiegano dal direttivo -, a titolo esemplificativo, a citare alcune situazioni preoccupanti che riguardano il territorio lombardo”.

Lunedì scorso, nell’ultimo consiglio comunale, era stata dibattuta a lungo la mozione antifascista presentata dal consigliere di minoranza Giovanni Petrotta, che era stata bocciata da parte di tutta l’assemblea cittadina. Il giorno successivo Forza Nuova Varese esultava per questa decisione.

Ecco il testo del comunicato stampa inviato dall’ANPI Luino.

L’INQUIETANTE PRESENZA DEI DO.RA. A Caidate, frazione di Sumirago, opera da anni la Comunità militante dei Dodici Raggi (Do.Ra.), formazione di estrema destra attiva nel Varesotto dove predica intolleranza xenofoba, odio razzista e propaganda antisemita (famose le feste organizzate da qualche anno per l’anniversario compleanno di  Adolf Hitler, di cui «Repubblica» ha dato ampiamente conto. Sono loro che ogni anno salgono al sacrario del S. Martino per celebrare a loro modo, con svastiche e rune celtiche l’aggressore tedesco che, supportato dalla RSI,  dopo l’8 settembre occupò il nostro territorio. Patrioti? Non crediamo. Recentemente questa organizzazione ha chiesto la chiusura di tutte le sezioni dell’A.N.P.I., e invocato «l’immediato processo per crimini di guerra per tutti i partigiani ancora in vita». Mai come in questo caso il sonno della ragione genera mostri.

IL TRIANGOLO VARESE, MILANO, COMO. Sabato 9 dicembre 2017, migliaia di persone si sono riunite a Como dove pochi giorni prima un gruppo di squadristi del movimento Veneto Fronte Skin Head aveva fatto irruzione nella sede dell’Associazione «Como Senza Frontiere», impegnata nell’accoglienza dei migranti, interrompendo con metodi dispotici la riunione in corso. Proprio tra Varese, Milano, Como e la Brianza si sono visti a più riprese manifesti di auguri al duce, pubblicità di cene e di commemorazioni per Benito Mussolini o Adolf Hitler, inaugurazioni di giardini e piazze a personaggi cari al popolo dei nostalgici, raduni neonazisti e neofascisti e via di questo passo. Inoltre, come non citare il blitz del 9 aprile 2017, quando alcuni militanti di Casa Pound   inscenarono una protesta contro l’accoglienza dei migranti durante una seduta del Consiglio Comunale di Monza, una prova di forza, preludio di quello che accadde il 29 aprile al Cimitero maggiore di Milano, quando un migliaio di neofascisti si recò a commemorare al campo X i caduti della Repubblica di Salò. Identico copione per l’irruzione a Palazzo Marino il 29 giugno scorso.

IL FASCISMO E IL NAZISMO, CRIMINI CONTRO L’UMANITÁ. In Italia, grazie  alla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, diversamente da quanto accadeva nel ventennio fascista, è lecito professare le proprie idee, ma il fascismo e il nazismo non sono semplici idee, ma crimini contro l’umanità. Una macchia nera nella storia del secolo scorso che ha provocato una guerra sanguinosa con un tragico bilancio di più di 60 milioni di morti, la tragedia della Shoah, con i 6 milioni di vittime nei lager, deportazioni di oppositori politici, di lavoratori e di militari. E che dire della politica coloniale italiana nel ventennio fascista? L’uso dei gas asfissianti fu autorizzato da Mussolini, durante la conquista dell’Etiopia nel 1936 per uccidere sistematicamente i soldati, le donne, i bambini, il bestiame, per avvelenare con certezza le acque dei fiumi, dei laghi e i pascoli. Tra i tanti massacri perpetrati dagli Italiani in Etiopia durante il fascismo di particolare efferatezza furono quelli compiuti nel 1937 dopo il fallito attentato al viceré Rodolfo Graziani ad Addis Abeba. La furibonda rappresaglia delle truppe italiane costò la vita a migliaia di persone, passate per le armi su ordine diretto di Mussolini. La repressione toccò indistintamente semplici indigeni ed esponenti del clero copto, in un bagno di sangue di un’indescrivibile ferocia Per non parlare dei crimini commessi precedentemente in Libia contro una popolazione inerme. Allora non furono gli Africani ad invadere i nostri territori, ma fummo noi ad invadere i loro, facendone strage. Anche il nostro territorio ha dovuto pagare un pesante contributo di sangue sul S. Martino e alla Gera: giovani vite spezzate per un nobile ideale, la libertà da ogni oppressione.

PERICOLOSO PROCESSO DI SDOGANAMENTO DEI MOVIMENTI NEOFASCISTI E NEONAZISTI. Sono diversi gli episodi delle recenti cronache che raccontano di un crescendo delle organizzazioni della destra radicale in Italia: soprattutto a Roma e Milano, ma non solo. «È in atto un pericoloso processo di sdoganamento e autosdoganamento dei movimenti neofascisti e neonazisti – spiegano dall’Osservatorio democratico sulle nuove destre – con la complicità di partiti, e di giunte compiacenti o comunque silenti. I camerati avanzano affermando la loro lugubre simbologia che ricorda gli orrori di un passato che la storia avrebbe dovuto seppellire per sempre e che invece ritorna».

NON DIMENTICARE GLI ATTENTATI NEOFASCISTI. Nonostante le denunce della Digos per aperta apologia di fascismo, per le centinaia di braccia alzate per il saluto romano, la Procura della Repubblica, con una inquietante e grave decisione ha chiesto il proscioglimento dei neofascisti, proprio giovedì 4 agosto, scegliendo una data tragica per il nostro Paese. Il 4 agosto 1974 si verificò, infatti, un terribile attentato neofascista. Una bomba ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno Italicus, in transito presso San Benedetto Val di Sambro, provocando 12 morti e oltre 40 feriti.

I PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. Contro i movimenti neofascisti che si pongono in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione va sviluppata un’ampia e intensa azione a livello culturale, ideale e storico, per denunciare a un’opinione pubblica troppo passiva e indifferente, il vero volto del fascismo, sconfitto militarmente il 25 aprile 1945, ma non idealmente e culturalmente.  Le leggi ci sono (la Scelba e la Mancino), ma vanno applicate. Ci vuole però la volontà politica di applicarle. Compito dello Stato è di adoperarsi per contenere e respingere ogni tentativo, oggi purtroppo ricorrente, di esaltazione del fascismo, per far conoscere cosa è stato il fascismo durante il ventennio e negli anni della strategia della tensione.

L’APPELLO DELL’A.N.P.I. Noi dell’ANPI, strenui difensori della libertà conquistata a caro prezzo dalla lotta di liberazione, siamo contro ogni forma di dittatura di qualsiasi colore, convinti che il fascismo si annidi in ogni tentativo di privare l’uomo del bene supremo della propria autonomia di giudizio e di manifestarla apertamente. Per questi motivi invitiamo tutti gli antifascisti a partecipare massicciamente alla manifestazione del XXV Aprile per riaffermare il valore della libertà e la fedeltà ai principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione Repubblicana.

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