Milano | 13 Marzo 2018

I lombardi non rinunciano al caffè: incremento nel settore ristorazione e bar

Gli uomini tra i 35 e i 44 anni i maggiori frequentatori di bar e ristoranti. I consumi nel settore sono tornati ai livelli pre-crisi: fiducia nel futuro

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I lombardi non rinunciano al caffè, che sia al bar o a fine cena al ristorante, anzi i consumi fuori casa in regione, come nel resto d’Italia, sono trainanti nella crescita della filiera agroalimentare italiana sul mercato interno. In questo contesto, che a livello nazionale ha visto un incremento del 3% a valore, la Lombardia gioca un ruolo da protagonista concentrando il 15% delle imprese del settore. Secondo il rapporto 2017 della ristorazione elaborata dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), in regione si trovano 50 675 imprese su un totale nazionale di 329 787 attività, di cui 24 836 ristoranti e 25 223 bar (fonte Regione Lombardia).

Lombardia che è seguita a distanza da Lazio (36 106 attività), Campania (31 360), Veneto (26 135), Emilia-Romagna (25 227), Toscana (22 105), Sicilia (21 301) e Puglia (con 19 269). Nel 2017 i lombardi hanno speso per mangiare fuori casa 14,9 miliardi di euro su un totale di oltre 83 in Italia. In regione il settore impiega circa 200 mila lavoratori su un totale in Italia di oltre 1 milione.

Un terzo dei frequentatori di bar e ristoranti è costituito dagli heavy consumer: uomini dai 35 ai 44 anni che assumono fuori casa dai 4 ai 5 pasti alla settimana. Meno di un terzo sono average consumer (dai 2 ai 3 pasti alla settimana), in prevalenza uomini dai 18 ai 24 anni, mentre la maggior parte sono low consumer, donne di età superiore ai 64 anni che mangiano fuori 2-3 volte al mese. Per i lavoratori che utilizzano i pubblici esercizi per la propria pausa pranzo, determinante nella scelta del posto è la qualità del cibo. Sono molto importanti poi la vicinanza al luogo di lavoro, la rapidità del servizio e il prezzo.

I consumi nella ristorazione sono tornati ai livelli pre-crisi e c’è un clima di fiducia per il futuro, anche se il settore è caratterizzato da un elevato turnover imprenditoriale, seppur in progressivo calo. Dal 2014 al 2016 le imprese che hanno cessato l’attività in Lombardia sono passate da 4 336 a 4 078. In Italia da 27 422 a 26 313. La forma giuridica più diffusa è la ditta individuale, seguita dalle società di persone e dalle società di capitali.

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