Varese | 13 Marzo 2018

Anche l’Ospedale Del Ponte offre vaccinazioni in gravidanza per proteggere il neonato

"Si tratta di una pratica molto preziosa, per proteggere i neonati dal rischio di contrarre malattie gravi come la pertosse"

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Nei punti nascita della ASST dei Sette Laghi sarà presto disponibile una nuova, importante opportunità per le donne gravide. Si tratta della maternal immunization, una pratica che offre alle future mamme la possibilità di vaccinarsi contro la pertosse, una patologia che può rivelarsi molto pericolosa per il nascituro. Il servizio sarà attivo a partire dal prossimo aprile e sarà rivolto alle donne residenti in Lombardia e che godono della copertura del SSN (per chi che non rientra in questa categoria, il riferimento rimane il centro vaccinale di residenza).

“In un contesto in cui i vaccini sono un tema di scottante attualità – ha spiegato il professor Fabio Ghezzi, direttore della Rete Integrata Materno Infantile della ASST dei Sette Laghi -, l’introduzione della vaccinazione anti-pertosse alle donne in gravidanza, consigliata dal nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, rappresenta una sfida che ho accolto con entusiasmo affinché si giunga all’istituzione di un percorso dedicato alle vaccinazioni in gravidanza da effettuarsi anche al di fuori dei centri vaccinali, in ambito ospedaliero”.

“L’obiettivo – ha proseguito Ghezzi – è quello di offrire alle future mamme una pratica molto preziosa che all’estero è già consolidata: l’immunizzazione delle donne in terzo trimestre di gravidanza per proteggere i loro neonati dal rischio di contrarre malattie gravi come la pertosse. Abbiamo pensato che la soluzione migliore per combattere diffidenza e disinformazione sia quella offrire la vaccinazione direttamente nei reparti di maternità, dove professionisti con specifica preparazione in ambito ostetrico e perinatale possono dare un’informazione e una comunicazione autorevoli e competenti”.

“La ASST Sette Laghi ha precorso i tempi istituzionali – ha tenuto a sottolineare il Direttore Generale Callisto Bravi -, creando un tavolo di lavoro per introdurre l’esecuzione del vaccino anti-pertosse nelle donne in gravidanza direttamente nei punti nascita, ancora prima che il Piano di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 di Regione Lombardia del 28 dicembre scorso raccomandasse proprio questa strategia. Con soddisfazione, saremo la prima ASST Lombarda ad offrire questo servizio alla popolazione”. Il tavolo di lavoro a cui fa riferimento Bravi ha riunito i rappresentanti delle strutture aziendali coinvolte nella definizione di questo servizio, compresi i rappresentanti di Area Territoriale, dando attuazione concreta alla filosofia della “rete integrata”.

La vaccinazione proposta è quella contro la pertosse poiché nell’ultimo decennio, in molti paesi sviluppati, si è assistito ad un preoccupante aumento dei casi di pertosse, in controtendenza rispetto ad altre malattie passibili di vaccinazione. Negli ultimi 10 anni in Lombardia si sono verificati mediamente 85 casi di pertosse (136 nel 2016), di cui il 35% nella fascia d’età 0-4 anni.

“I genitori o i fratelli maggiori con sintomi lievi e malattia non riconosciuta – ha spiegato il professor Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Donna e Bambino dell’ASST -, possono diventare fonte di infezione per il neonato che non è ancora stato vaccinato per motivi anagrafici, considerato che la prima dose di vaccino è prevista a partire dal 61° giorno di vita, o che non ha ancora completato il programma vaccinale, che consta di 3 dosi. La pertosse può essere grave per chiunque, ma per il neonato può essere pericolosa per la vita, con un rischio di mortalità di circa 1 su 200. Circa la metà dei bambini di età inferiore a 1 anno che contraggono la pertosse viene ricoverata in ospedale. Più il bambino è piccolo, più è probabile che necessiti di cure ospedaliere a causa delle complicanze dell’infezione, quali crisi respiratorie gravi, polmonite, convulsioni”.

Perché fare il vaccino in gravidanza? Lo spiega la professoressa Antonella Cromi, Responsabile S.S. Patologia della Gravidanza: “Quando la donna viene vaccinata per la pertosse durante la gravidanza, il suo organismo produce anticorpi protettivi che passano attraverso la placenta al bambino prima della nascita. Questi anticorpi forniscono al neonato una protezione passiva, a breve termine (gli anticorpi materni persistono nel sangue del neonato per un tempo limitato di tempo), contro la pertosse. Le linee guida internazionali suggeriscono come epoca gestazionale ideale per effettuare la vaccinazione il periodo tra 27 e le 36 settimane di gestazione (il piano vaccinale regionale indica la 28° settimana come l’epoca ideale): sembra che questo sia il momento ottimale per garantire la migliore concentrazione di anticorpi nel neonato alla nascita e la loro persistenza nei primi mesi di vita, finché non potrà a sua volta essere vaccinato. Le donne non devono averi timori sulla sicurezza del vaccino anti pertosse-tetano-difterite in gravidanza, perché questa pratica vaccinale è stata valutata in studi clinici che hanno coinvolto centinaia di migliaia di coppie mamma/neonato e non hanno dimostrato rischi aumentati di complicanze materno-fetali legate alla somministrazione del vaccino. In molti paesi, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, fino all’Australia questa pratica è ormai routinaria da diversi anni. Proprio grazie all’esperienza pluriennale di queste nazioni, sappiamo che l’efficacia del vaccino eseguito in gravidanza nel prevenire l’infezione neonatale a 2 mesi di vita è superiore al 90%. Strategie preventive alternative come quella di vaccinare la madre e i familiari più stretti alla nascita del neonato non si sono dimostrate altrettanto efficaci, pertanto tutte le autorità sanitarie internazionali considerano la vaccinazione anti-pertosse in gravidanza come la strategia più efficace per prevenire l’infezione neonatale”.

Nel dettaglio, il Gruppo di lavoro Vaccini in Gravidanza ha coinvolto, oltre al professor Fabio Ghezzi, i dottori Antonella Cromi, Debora Balestreri e Carlo Bulgheroni in rappresentanza dei tre punti nascita della ASST, la dottoressa Anna Iadini, referente della Direzione Medica per l’Ospedale Del Ponte, il dottor Gianfranco Macchi e la dottoressa Augusta Diani in rappresentanza delle aree territoriali, la dottoressa Vania Ferrari, Direttore della Struttura Sistemi d’Accesso, i dottori Antonio Staffa e Nadia Ferrari per il DAPSS), la dottoressa Anna Malesci, Direttore della Farmacia e Cristina Crosta in qualità di coordinatrice degli ambulatori del Padiglione Ottagono.

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