Castelveccana | 28 Febbraio 2018

Castelveccana, i bambini scrivono alla direttrice: “Non mandateci a Germignaga, saremmo senza amichetti”

I piccoli studenti, che sarebbero costretti a trasferirsi a Germignaga, non vedono di buon occhio questa possibilità. Preoccupazione per genitori e nonni

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Continua a suscitare interesse la situazione relativa alle iscrizioni per l’anno prossimo alla Scuola Media di Castelveccana, che vedranno quattro bambini doversi trasferire a Germignaga, a causa delle norme di leggi che non prevedono la costituzione di una classe inferiore ai 18 alunni. Solo ieri avevamo ospitato la richiesta di chiarimento pretesa dai genitori che si pongono alcune domande in merito ad una possibile deroga, alla dichiarata mancanza di risorse e al potenziale futuro servizio di trasporti.

Non da ultimo, però, è stato affrontato il tema relativo all’emotività dei bambini che, vivendo questa situazione, tra chi ne parla a casa e chi ne parla a scuola, non vedono di buon occhio quella di lasciare la scuola e soprattutto gli amichetti di una “vita”. Questi sono alcuni pensieri che i bambini oggi hanno inviato alla preside, affinchè si prenda una decisione che possa essere condivisa da tutti.

Cara direttrice, mi chiamo Christian, ho 10 anni e mezzo e frequento la quinta elementare di Castelveccana. Secondo lei è possibile che io mi separi dai miei amici che conosco da più di 5 anni? Inoltre mia nonna ha quasi 83 anni e non mi può portare avanti e indietro fino a Germignaga perchè ha problemi di salute e al cuore. La mia mamma lavora tanto in Ospedale non può portarmi a scuola, anche mio papà non può, si alza presto la mattina per andare a lavorare nei boschi, quindi sta via sempre. Loro non possono pagare il pullman per farmi andare fino a Germignaga e poi io ho paura a stare da solo. Ho anche paura a prendere il pullman da solo. Se vado a scuola a Germignaga, mi sentirò solo perchè non conosco nessuno. Sono preoccupato perchè la mamma e la nonna continuano a parlare di questo problema. Io non voglio disturbarla, ma tutto ciò è ingiusto. Lei sarebbe contenta se fosse al posto mio?“.

Mi chiamo Sara e sono molto triste per questa situazione perchè l’ho già vissuta più volte e non vorrei riviverla. I miei genitori sono separati e sarebbe un grande problema per me e mia mamma visto che non c’è il pullman“.

A causa di questo spostamento obbligatorio mi sento sempre più triste perchè non potrò più vedere ogni giorno i miei amici di classe, che mi hanno accompagnata per tutti questi anni di scuola elementare. Mi sembra proprio un’ingiustizia essere mandata in una scuola di cui non conosco niente. Vorrei avere delle spiegazioni logiche sul perchè siamo stati spostati nella scuola di Germignaga“, scrive ancora Vanessa.

Pensieri semplici, tipici dei bambini. Pensieri che dimostrano quanto una normativa di legge, senza metterla in discussione con una possibile deroga, possa sconvolgere la vita di queste famiglie, ma soprattutto dei bambini.

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