Luino | 22 Novembre 2017

Luino, “Non fomentare sui social odio verso gli stranieri, razzismo e xenofobia”

Enrica Nogara, consigliera comunale del Pd, interviene sul tema della sicurezza dopo l'approvazione all'unanimità della mozione riguardante il "Controllo di Vicinato"

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Dopo l’approvazione all’unanimità, in consiglio comunale a Luino, della mozione riguardante il “Controllo di Vicinato”, le parole del vicesindaco Alessandro Casali contro le politiche del Governo Gentiloni su criminalità, sicurezza e migranti hanno  innescato polemiche, portando la proponente della mozione, la consigliera Pd de “L’altra Luino”, Enrica Nogara, ad intervenire e a esprimere il proprio giudizio in merito, con l’obiettivo di far riflettere la popolazione su temi attuali come l’odio verso il diverso il razzismo e la xenofobia, sempre più presenti sui social network.

“Sentiamo spesso – spiega Enrica Nogara – i cittadini lamentarsi sui social network chiedendo sicurezza, maggior impegno delle forze dell’ordine (come se già non facessero molto) e più interventi delle amministrazioni pubbliche. La sicurezza non è solo qualcosa che ci può essere data da qualcuno, va partecipata, creata insieme in un circolo virtuoso tra cittadini, forze dell’ordine e amministrazioni. Molti comuni d’Italia stanno attuando il progetto ‘Controllo del vicinato’, che consiste proprio nel creare quella rete sociale tra i cittadini per costruire relazioni positive, buone prassi e aiuto reciproco. Quando il controllo dei territori, esercitato da famiglie, scuola, associazionismo, forze dell’ordine, diventa più forte, diminuisce anche la paura del crimine”.

“Non si fa, invece, un buon servizio alla popolazione – continua la consigliera Pd – innescando paure e fomentare diffidenze nei confronti di stranieri, migranti, profughi o richiedenti asilo. Così si alimentano solo sentimenti di razzismo e xenofobia. Resta comunque il fatto che ognuno, in piena libertà, sceglie il proprio ruolo nella società. C’è chi continua a lamentarsi e a scaricare colpe (tra l’altro con citazioni inesatte e superficiali) e c’è chi invece tenta di proporre progetti tesi a promuovere la civile convivenza e l’integrazione fra popoli e culture, favorendo il riconoscimento e la difesa dei diritti umani”.

“Non posso che sposare le parole di Don Milani – conclude -: ‘Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori da un altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri sono i miei stranieri. E io amo la libertà che ha reso libera la mia patria’”.

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