Lavena Ponte Tresa | 3 Novembre 2017

“Preoccupante la situazione del lago”. A lanciare l’allarme l’Unione Pescatori Ceresio

Diverse le problematiche connesse a queste mutate condizioni atmosferiche che rischiano di compromettere il delicato equilibro di questo ecosistema

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Sono diversi i bacini dell’Alto Varesotto che in questo periodo stanno risentendo delle alte temperature e delle precipitazioni assenti. Nonostante sia prevista pioggia per i prossimi giorni, si tratta di una problematica che richiede una gestione attenta e puntuale e con la quale moltissime realtà lacustri si stanno trovando a fare i conti. Tra i laghi toccati dal fenomeno, a destare non poche preoccupazioni, anche il Ceresio che nelle ultime settimane ha fatto registrare un notevole abbassamento del livello delle sue acque.

A lanciare l’allarme, ponendo l’accento sull’attuale situazione e sui rischi ad essa connessi, l’Unione Pescatori Ceresio, instancabile sentinella che, attraverso il suo costante lavoro di monitoraggio si occupa dello stato di salute del lago. Diversi, in questo frangente, risultano essere i rischi connessi a queste mutate condizioni atmosferiche, che se non compensati da un parallelo cambiamento nella gestione della risorsa idrica possono andare a modificare l’ecosistema.

“L’assenza di pioggia si riversa in particolar modo sulla flora e sulla fauna che vive in acque basse – spiega il presidente dell’Unione Pescatori Ceresio, Fiorenzo Previatello -. In questo caso, ad esempio, a destare preoccupazione è la posa delle uova del coregone lavarello che avviene verso riva, dove è possibile reperire punti di frega. In una situazione come quella verificatasi a causa delle acque basse diventa difficoltoso trovare tali punti e questa specie è costretta a rilasciare le uova su fondali più profondi dove vi è minore presenza, se non assenza, di sassi e di ghiaia. Il rischio è che le uova possano disperdersi. Questo fenomeno è preoccupante per la salvaguardia delle specie che dimorano nel nostro lago e stiamo cercando in tutti i modi di porvi rimedio immettendo delle uova prese dalle piscicolture, dove ricreiamo l’ambiente di riproduzione ottimale e, successivamente, rimettendo gli avannotti nel lago. In qualche modo, all’interno della piscicoltura andiamo a compensare quello che la natura non riesce più a fare”.

“Noi ci mettiamo tutta la nostra buona volontà – prosegue il presidente Previatello -, ma a questo problema con cui ci troviamo a fare i conti si aggiunge anche la mancanza di fondi. Nei tempi addietro era la Provincia ad occuparsi del finanziamento delle piscicolture, quando si è parlato della loro abolizione il tutto è passato in mano alla Regione ed ora sembra che debba tornare alla Provincia. In tutti questi passaggi di competenza quello che si va a perdere è il filo diretto con le associazioni, ed insieme, i finanziamenti ad ognuna. Noi siamo presenti sul territorio dal 1929 con la piscicoltura di Brusimpiano e al momento ci troviamo nella condizione di dover raschiare il barile per poter portare avanti il lavoro fin qui svolto dai nostri predecessori. Nel momento in cui i fondi finiranno definitivamente, però, non saremo più in grado di garantire questa tipologia d’intervento”.

“La presenza del pesce persico e del luccioperca nel nostro lago è segnale del fatto che il lavoro svolto sino ad oggi non è stato vano – conclude il rappresentante dell’Unione Pescatori Ceresio -, ma ci chiediamo: nel momento in cui non dovessimo più essere in grado di proseguire il nostro operato per ragioni di sostentamento economico, chi potrebbe garantire la presenza di questi pesci e l’equilibrio che anche da essa deriva? Avere un sostegno da parte degli enti e degli uffici competenti, basato sui bisogni specifici di ogni bacino, è fondamentale”.

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