Agra | 27 Ottobre 2017

Magra consolazione per la RSA di Agra, ATS: “Struttura ineccepibile”

Gli ospiti stanno lasciando la casa di riposo, che entro il 9 novembre sarà vuota. Il direttore Turci: "Grande riconoscimento, ma si chiude". Accuse alla politica

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Una magra consolazione ad Agra. In queste giornate molto difficili nelle quali vediamo gli ospiti lasciare la struttura salutandosi tra loro con le lacrime agli occhi e lasciando anche i dipendenti con una profonda fatica emotiva, è doveroso, invece, sottolineare qualche buona notizia; certo una semplice e magra consolazione, ma comunque buona notizia.

Infatti, ieri mattina, si è presentata presso la struttura l’equipe di vigilanza della ATS Insubria per accertarsi che, anche in questo momento, venga erogata la continuità assistenziale dovuta agli Ospiti.

Dal verbale si evince che: “ L’equipe constata che gli Ospiti presenti sono ben assistiti, puliti ed abbigliati in modo adeguato alla stagionalità. Che il personale presente è composto da 7 ASA, 1 Infermiere, 3 addetti ai servizi di pulizia e lavanderia, 1 cuoco, 1 educatore, 1 fisioterapista, 1 medico, 1 coordinatore assistenziale 1 amministrativo ed il resposnabile di struttura. Gli ambienti comuni e le camere degli Ospiti sono adeguatamente riscaldati e ben arredati. Sono in corso tutte le attività previste dalla programmazione“.

“E’ un grande riconoscimento a tutti gli operatori che in questi giorni stanno lavorando come se la struttura dovesse proseguire per anni ed anni – spiega un rammaricato Fausto Turci, direttore della casa di riposo -, pur sapendo che tra qualche giorno perderanno inesorabilmente il posto di lavoro e si troveranno evidentemente  in grande difficoltà. Quindi la struttura ha offerto ed offre oggi un servizio di qualità che, seppur migliorabile, ha sempre avuto come stella polare il ‘bene vero’ delle persone, prima ancora che anziani, a noi affidate”.

Eppure si chiude. Per la cronaca è stato individuato un posto adeguato a tutti gli ospiti presso strutture accreditate cercando per ciascuno la soluzione migliore, in considerazione dello stato di salute e della situazione famigliare; solo quattro ospiti, seguiti da amministrazioni comunali o amministratori di sostegno hanno trovato posto presso Case Famiglia probabilmente non accreditate con la Regione Lombardia. Comunque entro il 9 novembre tutti troveranno assistenza presso altre strutture.

Non cosi succederà a tutto il personale.

“Vorrei chiudere con una richiesta ai politici locali – spiega il direttore Turci -. Ad alcuni di loro che in questi giorni hanno cercato soluzioni e comunque ci sono stati vicini, continuate a farlo. Ad altri piccoli politici locali che, dopo aver tagliato nastri ed essersi in passato riempiti la bocca di complimenti e auspici per il territorio, sono rimasti invece in rigoroso silenzio, probabilmente dietro un dictat di partito o che oppure continuano a blaterare azioni di contestazione urlando parole senza chiare soluzioni, mi sento solo di dire di trovarci un posto di lavoro e forse potranno meritarsi la nostra attenzione”.

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