Diverse sono le segnalazioni che sono arrivate in queste settimane tra Colmegna e Luino, che riportano le preoccupazioni di alcuni cittadini e commercianti in vista di AlpTransit. Se da domenica, infatti, la linea ferroviaria Cadenazzo-Luino-Laveno è stata chiusa per i lavori di riqualificazione sulla tratta, è da tempo, invece, che gli abitanti del piccolo borgo luinese e di via Voldomino a Luino (ndr, compreso qualche commerciante), evidenziano una crescita di crepe all’interno delle proprie abitazioni e negozi.
A Colmegna, inoltre, a subire danni è anche la chiesa di Santa Caterina (XVI secolo) e per questa ragione è intervenuto un architetto che ha posizionato alcune placche per studiare quanto i treni incidono sui muri e sull’intonaco della struttura. Il problema lo si conosce. Le crepe, che si possono vedere ad occhio nudo, inoltre, si trovano anche sul pavimento laterale e su quello della navata centrale fino all’altare. Non si hanno conferme, però, sulle cause di queste spaccature, anche se il passaggio dei treni merci, almeno nelle dichiarazioni degli abitanti, incidono massicciamente sulla loro quotidianità tra vibrazioni e paure.
“Ci siamo accorti con stupore – spiega ad RSI il diacono di Colmegna, Gabriele Ferrari – dell’apertura di queste crepe abbastanza importanti nella struttura della Chiesa e così abbiamo chiamato chi di dovere. E’ intervenuto il nostro architetto che si è premurato di mettere degli strumenti per tenere sotto controllo per un eventuale allargamento di queste crepature. Siamo preoccupati perchè già con il traffico attuale sulla linea Cadenazzo-Luino la situazione è al limite e queste vibrazioni di certo non aiutano. Ci preoccupa il futuro, dove sembra essere pianificata una frequenza superiore, dovuta a questi treni merce che passeranno e saranno molto più lunghi dei convogli per i passeggeri. I treni merci, che non si fermeranno a Colmegna, transiteranno ad un’elevata velocità, mentre il TiLo che si ferma in stazione non preoccupa. I ‘merci’ con il loro peso producono diverse vibrazioni. Questo ci preoccupa molto perchè le crepe potrebbero ampliarsi e portare ad una situazione di non ritorno, tale per cui è a rischio la chiesa stessa, ma anche mettendo a repentaglio la tutela delle persone che frequentano la parrocchia”.
A questi timori, inoltre, si aggiunge quello degli abitanti non solo del borgo di Colmegna, ma anche dei residenti e di alcuni commercianti di via Voldomino a Luino. Le vibrazioni, già in questi anni, hanno causato crepe anche nelle case ed in alcuni negozi siti nei pressi della linea ferroviaria. “Da oltre dieci anni segnaliamo le forti vibrazioni presenti sulla linea al passaggio dei treni merci – spiegano alcuni cittadini e negozianti di via Voldomino a Luino -. Le crepe che si sono create le rattoppiamo più di una volta all’anno e ora la nostra preoccupazione è quella di capire cosa accadrà da dicembre, quando la linea tornerà attiva. Con l’aumento dei convogli cosa succederà? Quali tutele sono previste nei nostri confronti? Quale l’impatto ambientale? Qual è il punto della situazione sulle barriere antirumore?”. Queste alcune delle domande dei cittadini luinesi.
A destare preoccupazione, infine, sono anche gli interventi di riqualificazione della linea iniziati domenica. “La notte scorsa non siamo riusciti a chiudere occhio a causa delle forti vibrazioni durante i lavori. Tremava tutta la casa”, commenta una residente di via Voldomino.
D’altro canto i comuni della zona, grazie all’intervento del prefetto di Varese, il dottor Giorgio Zanzi, stanno cercando di portare le proprie istanze ad RFI e TreNord. La situazione al momento desta grande preoccupazione e disagi nella cittadinanza interessata dai lavori e che abita nella zona della ferrovia.
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