30 Maggio 2017

Manca meno di un mese all’ora X. “AlpTransit, ma che futuro ci aspetta?”

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A poche settimane dall’inizio dei lavori per AlpTransit, su tutta la linea Cadenazzo-Luino-Laveno Mombello, ecco una nota firmata dal Meetup dei Laghi, Sesto Calende in Movimento e dall’attivista di “Luino 5 Stelle”, Giorgio Bosoni, in merito all’attuale situazione, con un’attenzione particolare al tema della sicurezza, tanto discusso e dibattuto in questi mesi. Ecco il comunicato stampa.

(Foto © alptransit.ch)

Manca meno di un mese all’ora X. “AlpTransit, ma che futuro ci aspetta?”. “Stanno per partire i lavori di risagomatura e riprofilatura delle gallerie ferroviarie tra Laveno e Zenna, per renderle idonee al passaggio dei convogli merci di lunghezza ed altezze impensabili ai tempi della costruzione della ferrovia. Serpentoni di 750 metri con carri merci attuali, che muovono dai porta-cointainer alle cisterne con ogni tipo di contenuti in beni e sostanze non naturali, un treno ogni 15 minuti giorno e notte. Ma la nostra linea ce la fa a sopportare tale inusitato transito, i lavori previsti sono sufficienti?

Ci piace ricordare come la linea Gallarate Luino datata 1892 sia stata realizzata oltre un secolo fa a fini turistici; un binario solo da Laveno a Luino che si dipana attraversando costoni e dentro scoli naturali, attraversando i centri di paesi a vocazione turistica, con tantissimi passaggi a livello che separano la provincia dal lago, isolando viabilisticamente gli abitati, concentrando di fatto in un’unica soluzione di valico le attuali alternative. I residenti invece si vedranno ora passare, carichi alti quattro metri allo spigolo, come i container High Cube e a breve realizzata la cosiddetta Autostrada viaggiante, che sarà parte integrante, entro il 2020, del collegamento ferroviario alpino Italia-Svizzera in concomitanza con l’attivazione della nuova galleria del Ceneri. Genova diventerà così il porto del Mediterraneo occidentale nelle intenzione della Commissione Europea. La Svizzera ha per tempo saputo adeguarsi al ‘Nuovo Piano dei Trasporti Europeo’ e dal’ 94, nel progetto, hanno già accantonato e speso e spenderanno miliardi di franchi con opere di ammodernamento ferroviario faraoniche.

I lavori di incombente esecuzione da noi, li ha pagati la Confederazione con 183 milioni di euro. Medio tempore da noi la linea resterà chiusa al traffico con l’istituzione di autobus sostitutivi che fino a pochi giorni fa non si sapeva neppure quando, dove e se passassero. La solerzia di Trenord nell’informare i pendolari e di agevolarli è proverbiale! Ma il tema principale che ci affligge è un altro e cioè quello della sicurezza. A molti non sembra che si sia fatto abbastanza e ci siano moltissimi temi scoperti.

I primi a battersi sul punto sono stati gli attivisti del Movimento Cinquestelle e quelli del Comitato AlpTransit Luino e Germignaga che da mesi conducono una campagna informativa e conoscitiva su rischi e deficienze del progetto. Intervistato in merito il Sindaco di Luino (che è la città più interessata agli sconvolgimenti in atto) ha risposto che per quanto attiene ai ritardi dell’interessamento da parte dell’amministrazione alla soluzione dei problemi legati all’arrivo di AlpTransit «sono anni che ci stiamo interessando della questione, anche per gli altri comuni della linea»!. Ma se sono anni che chi è un interessamento come mai la Caserma dei vigili del Fuoco sarà pronta solo a lavori terminati dopo il 2020?

Nei giorni scorsi una delegazione dei pompieri di Luino è andata a Roma per sensibilizzare lo Stato centrale. A Luino le unità operative sono pochissime già ora figuriamoci nel 2020 con un traffico ferroviario di 95 treni merci + 30 passeggeri , con treni alti e lunghi come interi paesi che trasporteranno di tutto dai porti Genovesi a Rotterdam e vice versa. Qualcuno nei comuni coinvolti, ha elaborato un piano antinfortunistico e di protezione civile in previsione di un disastro ferroviario che potrebbe accadere in Comuni come Besozzo dove il treno attraversa il centro del paese? A Luino c’è! Come è previsto l’arrivo di mezzi di soccorso sulle parti di linea a binario unico o con stazioncine dove la lunghezza dei treni supera quella delle banchine per l’incrocio dei treni? A questa ed a tante altre domande dovranno rispondere (..con i fatti…) le Amministrazioni coinvolte (Prefettura, Genio Civile, Regione, RFI e chi più ne ha più ne metta).

Il sindaco Andrea Pellicini, per intanto ha specificato che è ancora attesa la risposta inoltrata al Ministero, circa la necessità di realizzare una valutazione di impatto ambientale sulla linea: ‘Ad oggi non sappiamo ancora a chi spetta. Allo Stato? O alla Regione? Qualcuno, tra Milano e Roma ce lo dica, e in fretta’. Per il momento i rocciatori stanno intervenendo sulle barriere paramassi e con tagli piante sulla linea, lavori che sono propedeutici a quelli più massicci che verranno realizzati d’estate ivi comprese ‘le opere viabilistiche sostitutive di 15 passaggi a livello delle linee ferroviarie Gallarate – Pino Tronzano)’.

Ma questa è una altra storia su cui torneremo considerato il malumore di frazioni di Comuni tipo Ispra che si troveranno dall’oggi al domani senza la possibilità di attraversare il paese per la soppressione di molti passaggi a livello.

 

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