Un nuovo inizio per il Pd di Luino, con l’elezione del nuovo segretario cittadino negli scorsi giorni. Si tratta di un ritorno per Enrico Bianchi, con alle spalle diversi anni trascorsi nella politica luinese ed oggi nuovamente protagonista. Bene comune, complessità del tessuto sociale e lavorare sulla disaffezione della comunità alla politica, senza tralasciare i temi portanti del territorio: l’Ospedale di Luino e il futuro di AlpTransit. Ma anche una maggiore e più realistica capacità di investire sui giovani, cercando il rinnovamento della cultura politica e di sfruttare le potenzialità della sede di via Manzoni. Noi siamo andati ad intervistarlo.
Per te è un ritorno attivo alla politica luinese. Cosa significa dopo tanti anni?
Dopo 5 anni di attività politica in consiglio comunale sui banchi della minoranza si arriva al termine piuttosto provati dalla fatica e posso dire, in tutta franchezza, con un certo calo di entusiasmo. Aggiungi a questo alcuni gravi problemi famigliari come la scomparsa in breve tempo di mio padre e di mia sorella, che non hanno consentito di ritornare all’attività politica con la giusta carica e la necessaria serenità. Sono rientrato nel direttivo del Circolo su invito degli amici di sempre, anche perché in questi anni sono restato comunque sempre iscritto al Partito Democratico, pur vivendo piuttosto da lontano le varie vicissitudini. Al di là dell’invito degli amici, ho però ritenuto con questa mia decisione di ripartire, per cercare di rispondere ad alcune domande che negli ultimi tempi mi assillavano: “Cosa lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi? Siamo ancora in grado di passare il testimone alle generazioni future, ai cittadini di questa città? Il nostro bagaglio di esperienze, conoscenze, storie e passioni personali è ancora in grado di trasmettere entusiasmo, voglia di partecipare e vivere una esperienza difficile, per certi versi anche eroica: spendere una parte importante del proprio tempo per la politica?”. La disaffezione alla politica non è un momento storico che caratterizza solo il luinese. Basta guardare i dati di partecipazione alle ultime elezioni comunali: meno del 50% di aventi diritto al voto si sono recati alle urne, tra l’altro in elezioni che dovrebbero toccare più da vicino i cittadini. Questo ci preoccupa perché credo si possa dire con una certa sicurezza che tutto ciò deriva anche da un ventennio in cui la parola “politica” è stata associata ad una sensazione di negatività e, purtroppo, dobbiamo ammettere che anche i nostri comportamenti nazionali e locali hanno contribuito ad alimentare questa considerazione generale sulla politica. Eppure mai come in questo momento la Politica è necessaria. Proprio in questo momento in cui tutto è reso più difficile dalla velocità e dalla quantità delle informazioni in circolazione (Web, mass media etc.) , dalla sempre più dominante forza dell’economia e della finanza, occorre ribadire l’ importanza della Politica come luogo fondamentale per la costruzione del Bene Comune.
Il tuo ruolo, quello di segretario del Pd luinese, sarà molto importante guardando al futuro del paese lacustre. Dovrai ricomporre i pezzi del Pd dopo le elezioni amministrative. Quale il tuo programma, obiettivi ed ambizioni?
Come premessa vorrei ribadire ciò che intendo per bene comune partendo da questa considerazione: “la Politica è da sempre identificata come ricerca del bene comune della città. Ma la società di oggi – e Luino ne è parte – è quanto mai complessa e tale complessità si esprime nel processo che rende difficile il raggiungimento del consenso e la gestione dell’Amministrazione pubblica. I diversi interessi in gioco e la diversità delle opinioni rendono difficile il compito della Politica che dovrebbe essere il luogo dove si determinano i valori comuni, si selezionano i bisogni, ma soprattutto si fondano le regole e i diritti per una civile convivenza.” E’ proprio da questa riflessione che vorrei ripartire invitando per prima cosa tutti a lasciare alle spalle attriti, incomprensioni e dissidi, perché il rinnovamento parte da un atteggiamento personale responsabile e veramente nuovo. Solo così potremo avviare proposte credibili non solo agli amici e compagni di csx ma anche e soprattutto alle giovani generazioni ed alla città intera.
Più concretamente?
Potrei racchiuderlo in 3 parole chiave: giovani, cultura politica, sede di via Manzoni. Per quanto riguarda i giovani è necessario sottolineare che il futuro della nostra presenza o meglio, della nostra esistenza, sarà in mano alle nuove generazioni. Se però facciamo una rapida analisi della loro presenza alle nostre iniziative, nella nostra sede e nelle liste che sono state presentate nelle ultime 3 tornate elettorali non possiamo nasconderci che siamo di fronte ad un fallimento. Il tema deve essere considerato “chiave” per il Direttivo. Diversi dovranno essere i progetti che potranno essere di interesse per i giovani: in quale modo affrontare con loro le tematiche che li riguardano in particolare (scuola/ università, lavoro, ambiente, tempo libero etc.), come avviare un programma di formazione politica che li possa indirizzare verso un’attività amministrativa e politica con un’adeguata preparazione, quale supporto potremo dar loro ad esempio la sede, spazio durante la festa PD etc. Per quanto riguarda il tema della cultura politica posso dire che per molti anni alla parola “sinistra” si associava immediatamente la parola “cultura”. Non è detto. però, che questo abbia significato sempre qualcosa di positivo, anche perché a volte si è finito per non cogliere con la opportuna velocità i cambiamenti che stavano avvenendo nella società. D’altra parte non si può neanche negare che vent’anni di berlusconismo e leghismo abbiano profondamente inciso nella società italiana ridimensionando fortemente il ruolo che la cultura politica deve avere. Si dovrà, in questo senso, lavorare molto in questa direzione, aumentando la consapevolezza dell’importanza della cultura politica anche in ambiti periferici come quelli luinesi. D’altra parte questo è un argomento che si intreccia fortemente con il tema della Formazione dei quadri del partito. Il problema stesso del consenso e della condivisione, va elevato a livello culturale e deve consistere nel creare un senso comunitario, nell’avere una visione su un futuro anche lontano, sulla consapevolezza di essere uomini in un mondo spesso ostile ma dove noi tutti condividiamo un destino comune. Infine, il discorso riguardante la sede. Per molto tempo abbiamo considerato la sede di via Manzoni in vari modi, ne cito alcuni: è periferica e poco visibile, si utilizza poco, non abbiamo capito a che ci serve, è fredda, è un opportunità, è un peso al bilancio dei circoli, etc. E’ giunta l’ora di considerarla come deve essere realmente. Deve essere il luogo dell’incontro, del dialogo, del confronto e della cultura. Un luogo aperto dove ci si possa incontrare, discutere dei problemi della città e dei suoi cittadini, in altre parole una Casa per il Bene Comune. A questo proposito desidero informare che ogni venerdì, escluse ovviamente le giornate di festa, la sede resterà aperta dalle 17.30 alle 19.30. Si potranno incontrare i consiglieri comunali, membri del direttivo e militanti pronti a ricevere ed ascoltare le istanze dei cittadini.
Come affronterà la situazione dell’ospedale di Luino con tutte le criticità emerse in questi anni?
La presenza di un ospedale che funziona è un valore per la città. Sottolineo che funzioni perché altrimenti diventa un oggetto che perde il senso della sua esistenza. Lo scorso maggio avevamo organizzato un convegno durante il quale due nostri iscritti, il Dr. Grassi e il Prof. Fariello, avevano presentato un documento frutto non solo della loro esperienza, ma anche del confronto con i cittadini che si erano organizzati nel comitato per la Difesa dell’Ospedale di Luino. In questo documento, che è stato fatto proprio dai consiglieri regionali Alessandro Alfieri e Carlo Borghetti, presenti in quell’occasione, venivano inseriti alcuni temi essenziali per affrontare con efficacia le necessità di un territorio complesso come quello del luinese. Ne ricordo per brevità alcuni: un Pronto Soccorso efficiente e ben preparato oltre che autonomo rispetto ad altri reparti, una formazione continua del personale ed una più stretta collaborazione con i reparti dell’Ospedale di Varese e l’Università, da esplicitarsi in vari modi in maniera strutturata e costante nel tempo. Veniva sottolineata la necessità, che tra l’altro la Riforma Rizzi- Maroni svolge in maniera confusa, di mettere al centro il territorio e chi ci lavora già da tempo come i medici di famiglia, le case di riposo, che svolgono già un prezioso lavoro non solo di assistenza ma anche di cura con i cosiddetti “letti di sollievo”, i servizi di assistenza a domicilio, le associazioni di Volontariato, pazienti e farmacie. E’ la messa in rete di tutti coloro che partecipano al “sistema salute” che può garantire che nessuno venga lasciato solo a risolvere i propri guai.
Come, invece, la situazione AlpTransit e tutti i problemi e conseguenze che potrebbero scaturirne?
Per prima cosa devo dire che non si può pensare di occuparsi di questo tema/problema così complesso da soli. Le Istituzioni del territorio devono fare veramente “sistema”. Mi spiace dover osservare, però, che l’Amministrazione luinese, che dovrebbe esercitare una leadership tra le istituzioni del territorio, non ha svolto questo compito nei tempi opportuni. Il tema della sicurezza ferroviaria riguarda tutti i comuni del Verbano est, compresi i comuni Ticinesi. Mentre il traforo di AlpTransit camminava velocemente la politica luinese è stata lenta… Non bastano le foto di rito, occorre sedersi ai tavoli che contano dove si discutono i progetti e si provvede ai finanziamenti. I contributi per la viabilità e la sicurezza che RFI ha stanziato sembrano piuttosto scarsi per poter garantire sia una viabilità cittadina efficiente che una qualità di vita e una sicurezza adeguata. I progetti fatti poi in fretta e furia sui nuovi passaggi a livello danno il senso di decisioni subite più che di proposte negoziate. Devo comunque ricordare che è stato approvato il documento pianificatorio più importante, il PGT, lasciando in sospeso le decisioni su aree importanti della città, in pratica non decidendo nulla e dichiarando la propria rinuncia ad una iniziativa che è soprattutto politica. Se la politica amministrativa abdica su un Piano così importante vengono poi altri a decidere per la città. Ed è quello che stiamo vedendo ora. Voglio proprio qui ricordare che Rosaria Torri ed il gruppo “Luino Futura” ha messo in guardia l’Amministrazione su questo rischio già in tempi più lontani: non si è voluto ascoltarla ma AlpTransit ed il suo bagaglio di problemi già si profilavano all’orizzonte! Ma mi fermo qui perché sarà importante prestare attenzione e vedere come si evolveranno le cose nei prossimi giorni. Quello che posso assicurare è che vigileremo costantemente su AlpTransit e i suoi sviluppi. Si pone però un grande interrogativo oltre a quello su sicurezza e viabilità: AlpTransit può rappresentare un’opportunità? Ecco io di questo non conosco ancora la risposta, mi auguro che anche su questo si apra un dibattito.
In che modo cercherai di ricompattare la sezione del Pd di Luino, Maccagno e Germignaga?
E’ nell’ordine delle cose che i rapporti con i Circoli vicini debbano essere improntati su collaborazione, lealtà ed anche rispetto delle diverse peculiarità. E’ però anche necessario ricordare che Luino ha un’importanza e quindi un ruolo ed una leadership che gli deve essere in qualche modo riconosciuta. Dimensioni e centralità della città, storia e visibilità sono argomenti che credo non possano essere disconosciuti. Sarà compito del nuovo direttivo esercitare questo ruolo di leadership nei modi e nei tempi dovuti ma anche con la necessaria autorevolezza. Ad esempio la Festa dell’Unità di Germignaga è un evento importante, non solo per l’aspetto economico che ne scaturisce e per il finanziamento delle attività dei tre circoli. Il supporto del Circolo di Luino dovrà essere sempre più numeroso e qualificato. Anche dibattiti, presentazioni etc. dovranno rappresentare eventi di richiamo per tutto il territorio. Il Direttivo avrà l’impegno di lavorare in questa direzione con forza e passione. Da non trascurare l’idea di iniziare a pensare ad una festa dell’Unità luinese nel periodo settembre – ottobre.
Concludo con una riflessione che vorrei rappresentasse l’ispirazione del mio impegno per il bene comune di Don Luigi Mazzuccato fondatore di Medici per l’Africa CUAMM: “Il “con” è diverso dal “per”. Indica uno stile, un metodo di lavoro, senza la differenza tra il “semplice” dare agli altri ed il “condividere” con l’altro. E’ avere i medesimi intenti, è unire le forze, è scambio, è reciproco arricchimento.”
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