2 Dicembre 2016

Informazione, per gli italiani meglio la tv. Il web e Facebook in grande crescita

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L’informazione in Italia continua ad arrivare ai cittadini anzitutto attraverso la televisione, complice anche la fruizione attraverso i nuovi device, ma la quota dai tg-dipendenti continua a scendere e si mantiene in ascesa quella di quanti si informano sulla rete. Tengono poi gli ascolti della radio e prosegue l’emorragia di lettori dei quotidiani cartacei pur con la compensazione della crescita dei lettori online. E’ quanto si ricava dal Rapporto 2016 sulla Situazione Sociale del Paese, diffuso oggi dal Censis, in materia di informazione.

(samanthaandersonauthor.com)

(samanthaandersonauthor.com)

Informazione, per gli italiani meglio la tv. Il web e Facebook in grande crescita. Nel 2016 la televisione continua ad avere un pubblico sostanzialmente coincidente con la totalità della popolazione, il 97,5% degli italiani. I telespettatori complessivi aumentano ancora, +0,8% nell’ultimo anno, soprattutto quelli della tv digitale terrestre (+1,5%) e satellitare (+1%). Gli utenti delle diverse forme di tv via internet (la web tv attraverso il pc e la smart tv) si attestano al 24,4% e quelli della mobile tv, che erano solo l’1% nel 2007, sono arrivati all’11,2%. La crescita cumulata per la tv via internet nel periodo 2007-2016 è pari a 14,4 punti percentuali di utenza. Nello specifico dell’informazione, però, ancora nel 2011 l’80,9% degli italiani dichiarava che nella settimana precedente la rilevazione aveva acquisito informazioni dai tg, ma nel 2016 il dato si è ridotto al 63%, con un calo di 17,9 punti percentuali. I giovani tra i 14 e i 29 anni, che già nel 2011 facevano un uso più ridotto dei telegiornali (69,2%), nel 2016 li utilizzano solo nel 45,7% dei casi (con un calo di 23,5 punti in cinque anni). I diplomati e i laureati, che erano i più affezionati utenti dei tg, di punti ne hanno persi addirittura 27,3, passando dall’85,7% al 58,4%.

Tra le prime fonti utilizzate per informarsi, dopo il 63% dei telegiornali si colloca Facebook con il 35,5% e i giornali radio con il 24,7. I quotidiani non superano il 18,8%. Il 19,4% sceglie i motori di ricerca come Google, il 10,8% YouTube e il 2,9% Twitter. Tengono gli ascolti della radio, con una utenza complessiva pari all’83,9% degli italiani, e aumentano i radioascoltatori che utilizzano gli apparecchi tradizionali (+4,8% in un anno); restano stabili gli altri vettori di trasmissione del messaggio radiofonico, dopo che la crescita complessiva dell’utenza della radio da smartphone è stata pari nel periodo 2007-2016 a +13,7% e quella della radio da internet via pc a +6,9%.

I quotidiani cartacei, invece, perdono lettori, ridotti al 40,5% degli italiani (-1,4% nell’ultimo anno, -26,5% complessivamente nel periodo 2007-2016) mentre continua ad aumentare l’utenza dei quotidiani online (+1,9% nell’ultimo anno) e degli altri siti web di informazione (+1,3%).

Mantengono però i propri lettori i settimanali (+1,7%) e i mensili (+3,9%) ma non i libri cartacei (-4,3% nell’ultimo anno, con una quota di lettori diminuiti al 47,1% degli italiani) ancora non compensati dai lettori di e-book (che aumentano dell’1,1% nell’ultimo anno, ma si attestano ancora solo al 10% della popolazione). La penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani (e al 95,9%, cioè praticamente la totalità, dei giovani under 30). La crescita complessiva dell’utenza del web nel periodo 2007-2016 è stata pari a +28,4%: nel corso degli ultimi dieci anni gli utenti di internet sono passati da meno della metà a quasi tre quarti degli italiani: dal 45,3% di utenza complessiva nel 2007 al 73,7% nel 2016. (ADNKRONOS)

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